Un nuovo sguardo sulle chanson di Ockeghem

L’ensemble Cut Circle diretto da Jesse Rodin alle prese con il canzoniere del compositore franco-fiammingo

Johannes Ockeghem, L’autre d’antan, Chansonnier Cordiforme, Ms. 2973, f. 24v-25r  © Bibliothèque nationale de France, Paris
Johannes Ockeghem, L’autre d’antan, Chansonnier Cordiforme, Ms. 2973, f. 24v-25r © Bibliothèque nationale de France, Paris
Disco
classica
Cut Circle
Johannes Ockeghem: Les chansons
Musique en Vallonie
2020

Tra i compositori franco-fiamminghi del Quattrocento Ockeghem occupa un posto speciale, poiché il suo stile musicale incarna i caratteri salienti dell’arte contrappuntistica dei cosiddetti "oltremontani", la cui musica rappresenta una sorta di lingua franca nel panorama artistico dell’Europa del XV secolo.

Nonostante l’importanza e il prestigio di questo compositore, nelle incisioni discografiche a lui dedicate prevalgono i generi delle messe e dei mottetti, mentre generalmente si tende a trascurare il repertorio delle sue chanson, preferendogli altri autori considerati forse meno austeri o cerebrali. Il pregio di questo doppio disco non è solo quello di raccogliere una parte consistente di questa produzione, ma anche di proporne una esecuzione piuttosto insolita. Per prima cosa generalmente si tende a intonare solo la parte del superius, molto più sviluppata rispetto a quelle inferiori, e a realizzare le parti di tenor e contratenor con strumenti musicali, giustificando questa scelta sia per la natura della loro scrittura musicale che per la mancanza del testo poetico nei manoscritti, nei quali è presente integralmente solo per la parte superiore.

In questa registrazione Jesse Rodin, direttore dell’ensemble Cut Circle, ha compiuto una scelta radicalmente diversa, facendo intonare i testi poetici delle chanson da tutte e tre le parti vocali e captando le voci dei cantanti in modo ravvicinato per far spiccare ognuna di esse, piuttosto che puntare sulla loro insieme. Il risultato è interessante ma pone di fronte a sonorità inusuali poiché la tendenza della maggior parte delle esecuzioni propende verso una armoniosa fusione delle voci, e dunque si tratta di una scelta controcorrente che mette in discussione l’estetica sonora preponderante delle performance storicamente informate della musica dei maestri franco-fiamminghi.

Secondo Rodin le chanson di Ockeghem si prestano bene a questa scelta interpretativa per la loro varietà, che risulta ulteriormente accentuata anche per l’enfasi data ai diversi contenuti testuali dei poemi cantati, che mette in risalto ognuno dei loro versi. Uno degli esempi più evidenti di tale varietà si trova nei due rondeau Fors seulement l’attente e Fors seulement contre / Forse seulement l’attente, ma il canzoniere di Ockeghem diffuso in vari manoscritti è una fonte di costanti sorprese nella sua ingegnosa e variegata architettura vocale.

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