Musica occitana per il futuro

Il debutto di Saber Système rilegge con leggerezza e taglio giovanile la nuova tradizione delle musica d'oc

Saber Systeme Nuevo Mundo
Foto Lorenzo Genta
Disco
world
Saber Système
Nuevo Mundo
Associazione culturale Gai Saber
2017

Quella dell’Occitania italiana è uno dei più affascinanti casi di “invenzione della tradizione” avvenuta, in gran parte, intorno a una musica: in principio furono i Lou Dalfin di Sergio Berardo a riproporre repertori in gran parte dimenticati, perduti o scarsamente considerati, nelle valli intorno a Cuneo – da sempre orientate culturalmente verso la Francia e crocevia di passaggi fra confini, ma profondamente spopolate dalla guerra e dalla miseria.

Lou Dalfin impose uno standard e marcò la via, sotto molti punti di vista: la ghironda da strumento abituato a suonare da solo per accompagnare la voce diventava strumento solista in un gruppo rock. Il dialetto occitano che tornava a essere studiato e apprezzato. E poi la nascita di innumerevoli corsi di strumento, di lingua, di danza… Poi gli allievi diventarono grandi: Lou Seriol e infiniti altri, fra cui – alla fine degli anni Novanta – i Gai Saber. Il loro Troubar R’Oc (1997) fu forse il tentativo più riuscito di rileggere tutto quanto si era sintetizzato, in termine di musica occitana, attraverso delle radicali lenti elettroniche: operazione riuscitissima, per quanto destinata a rimanere fresca solo per i primi anni.

Ora, proprio dalla corte dei Gai Saber esce Saber Système, gruppo di giovanissimi (dai 18 ai 20 anni) da Peveragno (in bassa valle, ai confini ideologici dell’“Occitania”), che rinverdisce i fasti di quelle primi intuizioni.

Nuevo Mundo è un disco ben prodotto, divertente e riuscitissimo, soprattutto perché usa l’elettronica e usa la musica occitana, e i cliché di entrambe, ma senza nessuna particolare velleità intellettualistica. È insomma un disco gioiosamente tamarro, con suoni di oggi. Piacciano o non piacciano, gli elementi elettronici sono quelli che si potrebbero trovare sul telefono di qualunque ragazzino, dal reggaeton al trap all’Africa (si ascolti per esempio la divertente “Saber decalé”). Attitudine globalista (con voci in occitano, italiano e dell'ivoriana Fatima Camara), melodie che si appiccicano e pochi pensieri: non tutto è a fuoco – e ci mancherebbe altro! – ma Nuevo mundo si fa ascoltare davvero con grandissimo piacere, e fa ben sperare per la musica occitana del prossimo decennio.

 

 

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