La grazia, la maestria e l’eleganza della Ars Nova

Il disco dell'ensemble La Fonte Musica diretto da Michele Pasotti si dedica al repertorio del Trecento.

PS

13 marzo 2018 • 2 minuti di lettura

La Fonte Musica - metamorfosi Trecento
La Fonte Musica - metamorfosi Trecento
La Fonte Musica - metamorfosi Trecento
La Fonte Musica - metamorfosi Trecento

La Fonte Musica

Metamorfosi Trecento

Alpha 2017

La musica del Trecento non gode della stessa fortuna della pittura e dell'architettura, unanimemente riconosciute per la loro eccelsa qualità, ed è raro poterla ascoltare, anche perché la sua interpretazione richiede grande dedizione e maestria.

Il delicato equilibrio della sua polifonia a due o tre parti richiede timbri vocali che abbiano il nitore e la vivacità dei dipinti giotteschi e che riescano a trasmettere l’incanto delle immagini poetiche che emergono dai versi stilnovistici. L’ensemble La Fonte Musica diretto da Michele Pasotti è nato dalla volontà di mettere in luce la bellezza di questa polifonia vocale che ha ancora molto da rivelare, e la trama concettuale che unisce le musiche di autori diversi contenute in questo secondo disco della loro carriera è ispirata al simbolo delle metamorfosi attraverso i riferimenti a personaggi della mitologia presenti nei testi di canzoni italiane e francesi, come Orfeo, Dafne, Callisto, Arianna, Narciso, Diana, Pitone ed altri ancora.

Tra i numerosi compositori, oltre a Landini, Jacopo da Bologna, Machaut e de Vitry, figurano prevalentemente autori della seconda metà del Trecento, come Paolo da Firenze, Zacara da Teramo, Filippotto da Caserta, Niccolò da Perugia, e il francese Solage. La musica di quest’ultimo è presente nel celebre codice Chantilly, l’antologia della ars subtilior per eccellenza, quella tarda Ars Nova che è frutto dell’incontro fra tradizione italiana e tradizione francese favorita dalla ricca vita musicale della corte papale di Avignone. Ma il carattere sperimentale e innovativo di questa tarda fioritura musicale trecentesca è espresso anche da Zacara, e dalla sua enigmatica ballata politestuale – in francese, italiano e latino maccheronico – Je suis navré / Gnaff’a le guagnele. Ed è su questo originale musico che si sta concentrando l’attività del raffinato ensemble che ha intenzione di interpretare e registrare tutte le sue musiche.