Un'eccellente edizione dell'opera di Cajkovskij, con un cast oggi difficilmente superabile, supportato da una direzione e un allestimento scenico che non demeritano
Un "Don Carlo" di buon livello, soprattutto se si considera quel che offre il mercato delle voci, ma slegato: mancava la ricchezza di significati che deve trasformare questo dramma intimo di anime in grande affresco storico.
Un piccolo capolavoro dell'opera del Novecento abbinato a un nuovo e non indispensabile balletto: una serata composita, che vuole essere anche un omaggio a due grandi protagoniste della scena, Kabaivanska e Fracci.
A soli due giorni dal "Marito disperato" di Cimarosa il Teatro di San Carlo ha presentato un altro spettacolo di alta qualità: ma quanto diverso il suo ritegno fin troppo "british" dall'esuberanza partenopea del precedente!
Non il solito recupero musicologico, non il solito doveroso omaggio celebrativo, ma due ore di vero divertimento con Domenico Cimarosa, a duecent'anni dalla morte.
Un successo insolitamente caloroso accoglie "La rondine" in una bella edizione diretta da Gelmetti, convinto e convincente paladino dell'opera meno fortunata di Puccini