Un archivio per la Puglia che suona

A Bari l'archivio Sonoro di Puglia raccoglie materiale etnografico, registrazioni e altri patrimoni regionali

Articolo
world
L'attenzione che da almeno mezzo secolo le tradizioni musicali pugliesi riscuotono nell'ambito dell'etnografia e degli studi etnomusicologici ha garantito l'accumulo nel tempo di numerosi materiali di varia natura: registrazioni, filmati, fotografie, interviste, custoditi fino a un'epoca recentissima in archivi privati, o nelle sedi di istituzioni nazionali ma, in un caso come nell'altro, di difficile accesso e fruizione. Da qui l'esigenza di un inventario e di una catalogazione di tutto il materiale musicale esistente, a cui fa fronte la recentissima messa a punto dell'Archivio Sonoro di Puglia. La regione all'avanguardia in Italia per la riscoperta e la valorizzazione delle sue pratiche musicali di tradizione orale si è così dotata di uno spazio pubblico, allestito all'interno della sede dell'Archivio di Stato di Bari, per consentire, a studiosi e non, di accedere a questo immenso e variegato patrimonio.
Promosso ormai due anni fa dall'Associazione Altrosud d'intesa con la Direzione Generale per gli Archivi del MiBAC e la Regione Puglia, l'archivio risponde all'esigenza di facilitare l'accesso a questi materiali. Il 7 dicembre scorso è stata presentata, nell'auditorium dell'Archivio di Stato di Bari, una versione ampliata e perfezionata dell'archivio, che conta ormai il contributo di importanti istituzioni nazionali e internazionali (Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Museo Nazionale di Arti e Tradizioni Popolari, Piccolo Teatro di Milano, Centro di Dialettologia e di Etnologia di Bellinzona) e di preziose raccolte effettuate negli anni, dal Gargano al capo di Leuca, da ricercatori e collezionisti. Il risultato è una piattaforma che si affida a un doppio canale di fruizione: nell'archivio virtuale è possibile, accedendo ai cataloghi, avere una misura della vastità e dell'eterogeneità dei documenti e al tempo stesso ascoltare un estratto del materiale audio, che però diventa consultabile nella sua interezza solo nelle apposite postazioni predisposte nella sede fisica barese.
L'archivio Sonoro di Puglia restituisce così al territorio e alla storia l'immagine di un patrimonio concepito come una materia viva e mutevole, che assume di volta in volta forme di oralità e di espressione inedite e in perenne trasformazione. Tant'è vero che la musica di tradizione orale pugliese si conferma realtà in azione, seppur nelle più diversificate manifestazioni: dai canti religiosi e le serenate tradizionali, al revival e alla world music dei palchi e dei festival. In una prospettiva storica, ma al tempo stesso ri-creativa, i protagonisti di queste forme contemporanee di espressione hanno modo di scoprire, nei documenti dell'archivio, delle pratiche sedimentate e delle forme di esperienza indispensabili per alimentare la conoscenza e la produzione di nuovo sapere.

Se hai letto questo articolo, ti potrebbero interessare anche

world

Fela. Il mio dio vivente è il documentario di Daniele Vicari che racconta il rapporto fra Fela Kuti e il videoartista romano Michele Avantario

world

Pierpaolo De Sanctis ci racconta la compilation Africamore, che raccoglie il sogno afro degli anni Settanta italiani

world

Intervista a Melaku Belay, danzatore, coreografo e fondatore del centro culturale Fendika