Bunny Wailer in 10 canzoni

Muore a 73 anni uno dei padri del reggae: lo abbiamo ricordato in 10 canzoni 

Bunny Wailer
Foto di Peter Verwimp (CC0)
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Siamo stati raggiunti dalla notizia della scomparsa di Bunny Wailer: aveva 73 anni ed era l’unico membro rimasto di The Wailers (originariamente The Wailing Wailers), trio vocale creato agli inizi degli anni Sessanta con gli amici Robert Nesta Marley (Bob Marley) e Winston Hubert McIntosh (Peter Tosh).

Neville O'Riley Livingston – questo il vero nome di Bunny Wailer – rimane nel gruppo fino al 1974, come Peter Tosh, e sono anni fantastici: prima con l’etichetta Studio One di Sir Coxsone Dodd e poi con Lee Scratch Perry. L’incrocio tra la sensibilità di strada di Marley e il senso di avventura e misticismo di Perry, sorretto dai ritmi irrefrenabili degli Upsetters, diventati nel frattempo la backing band dei tre, si rivela un punto di svolta non solo per la loro carriera ma per l’intera storia del reggae. “Small Axe”, “Soul Rebel”, Duppy Conqueror”, “400 Years” e tante altre canzoni cambiano il corso della musica giamaicana e divengono le fondamenta su cui Marley costruirà la sua formidabile carriera.

Dopo avere lasciato il gruppo, Bunny Wailer intraprende la carriera solista, realizzando ottimi album di roots reggae come Blackheart Man, Protest, Rock’n’Groove o più orientati alla dancehall come Marketplace.

Nel corso della sua lunga carriera Bunny Wailer ha vinto tre Grammy Award e nel 2017 è stato insignito dell’Order of Merit dal governo giamaicano e due anni più tardi del Reggae Gold Award per il suo contributo alla diffusione della musica reggae nel mondo.

Lo ricordiamo con nove canzoni e una sorpresa finale dedicata a un altro grande artista giamaicano scomparso pochi giorni fa.

1. Simmer Down

Questo inno dedicato ai rude boy di Kingston è l’esordio dei Wailing Wailers: ritmo ska frenetico a opera dei Soul Brothers, in cui militano gli ex-Skatalites Jackie Mittoo, Roland Alphonso, Johnny Moore and Lloyd Brevitt, e introduzione, almeno in questo video, di King Stitt, uno dei primi toaster.

2. Love & Affection

Brano scritto da Marley e Livingston, ancora su etichetta Studio One e con l’accompagnamento della house band The Soul Brothers.

3. Dreamland

Bunny Wailer in grande spolvero e intrecci vocali da paura. «E vivremo insieme su quell’isola da sogno e ci divertiremo un sacco, oh, e che tempi saranno! Sì, aspetteremo, aspetteremo aspetteremo e guarderemo, conteremo le stelle su nel cielo e una cosa è certa, non moriremo mai». Non si fa così, Bunny, io ci avevo creduto.

«Conteremo le stelle su nel cielo e una cosa è certa, non moriremo mai»

4. Soul Rebels

Più tardi perde la “s”, ma per me questa rimane la versione migliore di un brano straordinario. «I’m a rebel, soul rebel, I’m a capturer, soul adventurer».

5. Blackheart Man

È il 1976 e Bunny Wailer pubblica il suo album d’esordio come solista per l’etichetta Island. Questa è la title-track dal vivo al Madison Square Garden di NYC nel 1986. «Bussa e ti sarà aperto, cerca e scoprirai che la saggezza si trova nei posti più semplici, nell’ultima frazione di secondo».

«Bussa e ti sarà aperto, cerca e scoprirai che la saggezza si trova nei posti più semplici, nell’ultima frazione di secondo»

6. Let Him Go

Nel 1979 esce In I Father’s House, ristampato nel 1983 col titolo Roots Radics Rockers Reggae dall’etichetta del New Jersey Shanachie Records. Vi propongo “Let Him Go” con la sua dub version.

7. Cool Runnings

Saltiamo al 1981 e all’album Rock’n’Groove, al cui interno c’è la monumentale “Cool Runnings”, qui in una versione dal vivo del 1987.

8. Jump Jump

Marketplace esce nel 1985 e da quel disco ho selezionato “Jump Jump”, canzone accompagnata da un raro video dell’epoca.

9. Tear in your Eyes

Dallo stesso album una canzone per cui ho sempre avuto un debole. Nostalgia, malinconia, consolazione: respect to Bunny Wailer, the Original Don Dada!

10. U-Roy - Wake The Town

Ed ecco la sorpresa: il 18 febbraio è morto Edward Beckford, per tutti U-Roy, The Originator, l’uomo che ha reso popolare il toasting, tecnica vocale da cui hanno avuto origine il rap e la dancehall. Lo ricordiamo col brano che ha dato il via a tutto, con quell’intro che ha cambiato il corso della musica: «Wake the town and tell the people 'bout the musical disc coming your way, now wake the town and tell the people I've got a musical disc I can't afford to delay,
I could play the musical disc well straight, it's crabbit, so crabbit, like an Alabama rabbit, Yeah!».

 

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