Arte Concert ricorda Claudio Abbado

A dieci anni dalla morte la piattaforma Arte Concert ricorda il grande direttore d’orchestra con cinque concerti registrati a Berlino e al Festival di Lucerna

Claudio Abbado - Lucerne Festival Orchestra - 2013 (foto Georg Anderhub - Lucerne Festival)
Claudio Abbado - Lucerne Festival Orchestra - 2013 (foto Georg Anderhub - Lucerne Festival)
Articolo
classica

Il 20 gennaio 2014 moriva nella sua casa di Bologna il grande direttore d’orchestra Claudio Abbado. Arte Concert lo vuole ricordare in occasione dei dieci anni della scomparsa con una selezione di cinque fra i concerti più significativi degli ultimi anni di attività quelli della fine del rapporto con i Berliner Philharmoniker e della sua felice ultima stagione al Festival di Lucerna.

Alla guida dei Berliner Philharmoniker arrivò dopo la morte di Herbert von Karajan nel 1989, primo direttore non tedesco o austriaco a ricoprire quel ruolo. Sono anni di grandi successi interrotti dalla grave malattia che lo colpisce nel 2000 e lo obbliga a interrompere le sue presenze sul podio per alcuni mesi. Risale al 27 gennaio 2001, cioè dopo il ritorno sul podio dell’orchestra berlinese ancora con visibili i segni della malattia, è la registrazione della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, in un’interpretazione tanto intensa quanto moderna. Per l’occasione, Abbado riunisce un quartetto vocale d'eccezione: il soprano Angela Gheorghiu, il mezzosoprano Daniela Barcellona, il tenore Roberto Alagna e il basso Julian Konstantinov (basso), affiancati dal coro spagnolo Orfeon Donostiarra e dal coro della Radio svedese. Questo concerto è stato eseguito il 27 gennaio 2001, nel centenario della morte di Verdi.

Claudio Abbado - Lucerne Festival Orchestra - 2008 (foto Peter Fischli - Lucerne Festival)
Claudio Abbado - Lucerne Festival Orchestra - 2008 (foto Peter Fischli - Lucerne Festival)

Poco dopo, nonostante un contratto a vita che lo lega ai Berliner Philharmoniker, tra il rammarico generale nel 2002 Claudio Abbado decide di interrompere la sua esperienza berlinese costellata da immensi successi. I trenta minuti di applausi e i quattromila fiori lanciati sul palcoscenico della Philharmonie in occasione del suo ultimo concerto da direttore artistico danno la misura della stima e dell’affetto conquistati nei suoi anni berlinesi. Lui però lascia per dare l’orchestra la possibilità di fare nuove esperienze, ma anche per concedersi un’ultima, luminosa stagione a Lucerna. Il festival della città svizzera possedeva già un’orchestra residente grazie ad Arturo Toscanini che la fonda nel 1938, ma riduce le sue ambizioni già nel dopoguerra fino alla sua chiusura nel 1993. Abbado raccoglie la sfida e chiama musicisti delle altre sue orchestre fondate, soprattutto dalla Mahler Chamber Orchestra, o da lui dirette, come i Berliner Philharmoniker, i Wiener Philhamoniker e la London Symphony. Anche le prime parti sono di lusso: solisti con carriere già avviate o prime parti nelle più prestigiose orchestre al mondo. Rispondono all’appello Wolfram Christ, Natalia Gutman, i fratelli Capuçon e i quartetti Alban Berg e Hagen, oltre al flautista Emmanuel Pahud, all’oboista Albrecht Mayer e alla clarinettista Sabine Meyer con i membri del suo ensemble.

Nel luglio 2003, anno del debutto di questo formidabile ensemble, Abbado sceglie di tornare all’amato Gustav Mahler e in particolare Seconda Sinfonia “Resurrezione” per marcare il senso della rinascita, sua dopo i mesi della malattia e della rinata orchestra. Arte Concert ripropone anche quella oramai storica esecuzione con anche il Mahler del Canto della Terra registrato a Berlino nel 2011 con i Berliner Philharmoniker e due solisti d’eccezione come Anne Sofie von Otter e Jonas Kaufmann.

Sono invece consacrate a due altri amatissimo compositore, Wolfgang Amadeus Mozart, studiato lungo tutto il percorso artistico del direttore milanese e il cui nome scelse per battezzare la sua ultima creatura orchestrale, e a Ludwig van Beethoven le ultime due registrazioni presentate da Arte Concert, entrambe provenienti dal Festival di Lucerna. Registrato nel 2012, il Requiem in re minore KV 626 di Mozart fu scelto da Abbado in sostituzione dell’Ottava Sinfonia di Gustav Mahler che avrebbe dovuto concludere il ciclo delle sinfonie del compositore austriaco inaugurato dalla Seconda. Per quell’occasione festivaliera, Abbado scelse la versione messa punto da Franz Beyer negli anni Settanta con l’inserimento del “Sanctus” ricostruito da Robert Levin. I solisti di questa edizione sono Anna Prohaska, Sara Mingardo, Maximilian Schmitt e René Pape accanto all’Orchestra del Festival di Lucerna e ai cori della Radiotelevisione bavarese e della Radio svedese. La Terza Sinfonia “Eroica” di Beethoven risale al luglio 2013 in occasione del 75° anniversario del Festival di Lucerna ed è l’ultima testimonianza filmata del direttore d’orchestra ottantenne. Seguiranno il mese successivo l’Incompiuta di Schubert e la Nona di Bruckner, dopo le quali un testimone speciale come Wolfram Christ, prima viola dei suoi Berliner, disse: "Quando Claudio è sceso dal podio alla fine del concerto, i nostri occhi si sono incontrati. In quel momento, entrambi sapevamo che sarebbe stata l'ultima volta.”

La gentilezza e il sorriso che sempre mostra quando sale sul podio sono i segni di una fede incrollabile nella forza della musica e più in generale della cultura. Più che mai e soprattutto dopo l’esperienza della malattia che torna ad accanirsi nella sua ultima estate a Lucerna, Abbado è convinto che: “la cultura è come la vita. E la vita è bella!”. Queste registrazioni ne sono una preziosa testimonianza.

Se hai letto questo articolo, ti potrebbero interessare anche

classica

Sulle tracce del giovane Corelli

classica

Dal 10 aprile torna a Parma Traiettorie, la rassegna di musica moderna e contemporanea giunta alla sua 34a edizione

In collaborazione con Fondazione Prometeo
classica

Sua maestà l’organo della Chapelle Royale di Versailles