PODCAST | Early Music Stories #122

I ritorni nell’approdo cremonese di Ulisse

Il ritorno Ulisse in Patria (© Teatro Ponchielli Cremona - Lorenzo Gorini)
Il ritorno Ulisse in Patria (© Teatro Ponchielli Cremona - Lorenzo Gorini)
Articolo
classica

Il Monteverdi Festival di Cremona è stato inaugurato il 14 giugno con la messa in scena del dramma in musica in un prologo e tre atti Il ritorno di Ulisse in patria. L’opera del 1640 su libretto di Giacomo Badoaro tratto dalla Odissea di Omero, venne accolta con successo dal pubblico del Teatro dei Ss. Giovanni e Paolo, e l’unica fonte che ha consentito di conoscere la prima della cosiddetta trilogia veneziana è un manoscritto non autografo conservato a Vienna che faceva parte della  biblioteca personale dell’imperatore Leopoldo I.

Il ritorno di Monteverdi al teatro si deve al letterato patrizio che consapevole del genio del musicista, maestro di cappella di San Marco dal 1613, lo spinse a cimentarsi con la nuova realtà dell’opera impresariale, che prevedeva la presenza di un personaggio comico nella trama librettistica. “Il divin Claudio” da par suo conferì al mendicante Iro, marginale nella narrazione omerica, uno spessore che va oltre le convenzioni della commedia, e in questa 42° edizione del Festival il regista Davide Livermore oltre ad aver diretto l’allestimento dell’Ulisse nel Teatro Ponchielli, ha anche vestito gli stracci del mendicante rendendo alla perfezione il personaggio parassita dei Proci.

Questo ritorno di Livermore a Cremona nei panni di cantante oltre che di regista, per  la sua prima direzione monteverdiana nonostante la sua intensissima attività teatrale, ha un valore affettivo e simbolico, perché in questa città trentatré anni fa vinse un concorso di canto dedicato a Monteverdi, e gli interpreti di questa nuovo allestimento   dell’Ulisse si sono lasciati guidare nella interpretazione di questo capolavoro, grazie anche alla direzione musicale di Michele Pasotti che con il suo ensemble La Fonte Musica, dopo tanti anni di esperienza nel campo della musica del Trecento, sta  progressivamente esplorando il potenziale infinito dell’opera del compositore cremonese.

Infine il ritorno di Mauro Borgioni nei perfetti panni di Ulisse, già interpretato in precedenti festival compreso quello di Cremona nel 2022, e il debutto nella veste di una intensa e dolente Penelope di Margherita Sala, coadiuvati da un accorato Jacob Lawrence (Telemaco), e una seducente Arianna Vendittelli (Minerva) e numerosi altri ottimi interpreti, che hanno contribuito a mettere in risalto la varietà degli affetti e dei sentimenti presenti nella immaginifica musica di Monteverdi. Tutto questo emerge sia dalle interviste a Pasotti, Livermore, Borgioni e Sala presenti nel podcast diviso in tre parti, che dagli esempi musicali registrati nel corso della prova generale.

Se hai letto questo articolo, ti potrebbero interessare anche

classica

Il 27 giugno il Concerto del Giubileo offre musiche di Bach, Vivaldi, Wagner, Elgar, oltre una prima assoluta di Leonardo Marino, che abbiamo intervistato

classica

In vista della terza edizione della rassegna musicale della Reggia di Venaria, il Direttore artistico e artista in residence Claudio Pasceri illustra il programma musicale.

Articolo in collaborazione con La Venaria Reale