700 anni di Dante in musica: Oggi

Terza e ultima parte dell’antologia musicale per l'anno dantesco 2021, dedicata a Dante nelle creazioni contemporanee

Un’immagine da Inferno di Romeo Castellucci (2008) Dante 700 anni Musica
Un’immagine da Inferno di Romeo Castellucci (2008)
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Terza e ultima parte per la nostra antologia di composizioni ispirate a Dante e alla sua Divina Commedia dopo aver attraversato l’Inferno ed essere saliti lungo il Purgatorio fino al più alto dei cieli del Paradiso. In questa terza ed ultima parte si ripercorre la storia più recente attraverso i molti e disparati riflessi danteschi nella produzione musicale contemporanea.

– Leggi la puntata 1: Inferno

– Leggi la puntata 2: Purgatorio e Paradiso

 

10. Dante nostro contemporaneo

«A me pare che quando si affronta la globalità della Commedia, un vincolo progettuale si impone al compositore. Una musica che seguisse questi poemi parola per parola non avrebbe senso estetico: essi non si lasciano trattare come un qualsiasi testo. Bisogna semmai creare con la musica uno spazio per la parola di Dante»: Parole di Salvatore Sciarrino, che spiegano bene il cambio di paradigma nel rapporto fra Dante e la “Kunstmusik” negli ultimi decenni. Sciarrino è il compositore contemporaneo che più di ogni altro si è misurato con il mondo poetico dantesco fin dalle musiche per Lectura Dantis di Carmelo Bene del 1981, dodici minuti di frammenti musicali registrati su nastro anteposti a ogni episodio per dare un colore arcaico alla lettura dei versi danteschi.

Dante, Inferno, Canto XXXIII, vv. 1-84; Carmelo Bene, Lectura Dantis (Bologna 1981)

 

Pressoché contemporanea è il radiofonico La voce dell’Inferno (Prix Italia 1981), curato da Edoardo Torricella e prodotto dalla Rai, in cui i suoni elettronici portano l’ascoltatore in un luogo astratto abitato dai personaggi e dagli ambienti della prima Cantica della Commedia. È ancora la Rai a commissionare a Sciarrino le musiche per le 100 puntate di una serie televisiva dedicata alla lettura integrale della Divina Commedia. Da quel materiale musicale nasce Sui poemi concentrici per solisti e orchestra, riduzione a circa un decimo delle originali 15 ore, presentate nel 1988 all’Auditorium Rai di Torino dall’Orchestra Nazionale della Rai diretta dall’autore. Nella stessa linea si inseriscono anche i tre capitoli delle Musiche per il “Paradiso” di Dante per soli e orchestra – Alfabeto oscuro, L'invenzione della trasparenza e Postille – composto per lo spettacolo con la drammaturgia di Giovanni Giudici allestito dai Magazzini Criminali, a conclusione della trilogia dantesca della compagnia teatrale fiorentina, nella Basilica di San Vitale nell’ambito del Ravenna Festival del 1993. Con Paradiso si compie anche l’epos dantesco del compositore siciliano.

Salvatore Sciarrino, La voce dell'Inferno

 

Più legata a forme del passato e di evidente afflato religioso La Divine Comédie cantata a cinque voci e strumenti antichi composta dal francese Henry Barraud nel 1972-73. Sceglie un francese arcaico per la traduzione dei versi originali danteschi l’autore del testo André Pézard, che struttura in sette capitoli il viaggio di Dante per aspera ad astra: “Les dolentes musiques”, “Ytaille, serve Ytaille!”, “Patenôtre des superbes”, “Béatrice”, “Dante devant Saint Pierre”, “Prière de Saint Bernard”, “L'extase”.

Meno religione e arcaismi ma più tecnologia si ritrova, invece, nel progetto COM.MEDIA dell’austriaco Michael Mautner, ambizioso Musiktheater multimediale iniziato nel 1995. Nel 1996 Vienna accoglie un primo assaggio, Dantes Fest, installazione concertante del poema dantesco per 33 oci recitanti, 11 strumentisti, 5 cantanti ed elettronica. Fra il 1997 e il 2001 seguono Rasend im Stillstand – Dantes Inferno, Genuß und Schmerz zugleich – Dantes Purgatorio e Wenn die Wasser wiederum sich schließen – Dantes Paradiso, le tre parti di questo affollato Musiktheater per cantanti, danzatori, attori, video e orchestra da camera.

Michael Mautner, COM.MEDIA I (Rasend im Stillstand – Dantes Inferno)

 

Da premesse smaccatamente politiche prende ispirazione Inferno, opera del tedesco Johannes Kalitzke presentata a Brema nel 2004. Lontano da qualsiasi intento narrativo, il lavoro vuole piuttosto essere «lo specchio dell'autoinganno collettivo rappresentato dalla condotta dell'artista, che il mondo esterno considera corruttibile». La fonte è la rilettura datata 1964 dello scrittore Peter Weiss della Divina Commedia trasposta nella Germania del secondo dopoguerra alla luce del suo vissuto personale ma i protagonisti sono Dante e Virgilio: «L’Inferno è la Germania di oggi … gli assassini di ieri a capo dell’economia, dell’industria e della cultura moderna».

«Leggere, rileggere, dilatare, martellare e studiare a fondo La Divina Commedia per poterla dimenticare. Assorbirla attraverso l’epidermide. Lasciarla asciugare su di me come una camicia bagnata» è il punto di partenza della rilettura del poema dantesco per i tre spettacoli del Festival d’Avignone del 2008 di Romeo Castellucci, che adottava. Farsi Dante per «adottare il suo comportamento come all’inizio di un viaggio verso l’ignoto». Questa monumentale rilettura, che aveva i paesaggi sonori e i silenzi disegnati dall’elettronica di Scott Gibbons, rimane uno dei viaggi nella Commedia intellettualmente più affascinanti degli ultimi anni.

Romeo Castellucci, Inferno; musica di Scott Gibbons con l’Hilliard Ensemble (Festival d’Avignon, Palais des Papes, 2008)

 

Non mancano le variazioni musical/pop al quel si deve ascrivere La Divina Commedia Opera Musical, lavoro del 2007 con le musiche di monsignor Marco Frisina, che mescolano melodramma, canto gregoriano, blues, pop e rock, e testi di Gianmario Pagano e Andrea Ortis, che pescano dalle pagine più celebri e spettacolari del poema dantesco. Dante Inferno. l'Opera in Musical di Tiziano Puritani e Francesco Ricci. Né mancano le versioni rock come Inferno. Opera rock con testi e musiche di Igor Conti del 2007, mentre, su una linea non dissimile, nella prossima primavera si annuncia Discesa all’Inferno di Francesco Maria Gallo, rielaborazione in chiave rock dei canti più rappresentativi della prima cantica dantesca.

Marco Frisina, La Divina Commedia Opera

 

Tornando alla musica colta, più vicina alla lettera dantesca ma senza esagerare, la creazione più recente è Inferno di Lucia Ronchetti, commissionato dall’Oper Frankfurt per la scorsa stagione e rinviato alla fine di questa causa pandemia. Restano i versi danteschi e il viaggio giù fino ai ghiacci del Cocito ma, nel mare magno del poema dantesco, la compositrice opera una scelta drastica e tuttavia necessaria: Dante si esprime attraverso il parlato di un attore e le sue inseparabili voci interiori attraverso il canto di un quartetto vocale maschile. Cantano anche i pochi personaggi solisti scelti dalla prima cantica: Francesca, Ulisse e Lucifero. Sì, proprio Lucifero che, muto in Dante, qui parla grazie ai versi di Tiziano Scarpa. Gli altri 11 personaggi sono scelti sulla base della forza drammatica del dialogo con Dante e del valore simbolico dei loro peccati. Fra questi, Filippo Argenti l’iracondo, Pier delle Vigne il suicida, Brunetto Latini il sodomita, e via via fino alla tragica figura di Ugolino della Gherardesca il traditore della patria. C’è anche il coro, la massa informe e metamorfica di demoni e dannati, che parla una lingua musicale pre-madrigalistica quando e in frammenti medioevali che evocano la vita fiorentina del Trecento. Ottoni e percussioni, invece, dipingono il paesaggio sonoro del viaggio attraverso i nove cerchi fino alla desolazione dell’infernale Città di Dite.

Questo viaggio musicale in compagnia di Dante lungo qualche secolo finisce qua. Per ora. Ma anche settecento anni dopo, c’è da starne certi, l’affresco della commedia umana di Dante è certo continuerà a essere fonte di ispirazione alla creatività perché sempre vicina alla sensibilità dei tempi contemporanei.

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