Sinestesie disattese

Convince solo a tratti la messa in scena de “Il Suono Giallo” di Kandinskij

Recensione
classica
Verona Contemporanea Verona
11 Febbraio 2012
«Il giallo è dotato di una follia vitale, prorompente; di un’irrazionalità cieca viene paragonato al suono di una tromba, di una fanfara...», così Vassilij Kandinskij definisce il colore che dà il titolo alla più completa delle sue “composizioni” sceniche, Il suono giallo pubblicato nel 1912, la stessa che tentò di rappresentare senza mai riuscirci. Al festival Verona Contemporanea va il merito di aver dato vita alla prima messa in scena italiana del lavoro kandiskiano, affidato alla regia della coreografa Susanna Beltrami e di Fabio Zannoni. La versione prescelta è quella messa in musica nel 1975 da Alfred Schnittke, un ordito sonoro perfettamente aderente al pensiero originale anche se confezionato mezzo secolo dopo, interpretata dall’esperta bacchetta di Pietro Borgonovo. Sul palco, il lavoro di Zannoni e Beltrami scorre in sintonia con la drammaturgia e le note solo quando la scena resta astratta e atemporale: accade allora che la sinestesia ricercata da Kandiskij, quell’attimo dove l’unione tra movimento, colore e suono crea un unicum, funziona. Stridono invece altre idee interpretative. Come, ad esempio, la scelta di rendere esplicite le velate allusioni carnali evocate dal fiore-cetriolo nel secondo quadro del testo. E ancora nel finale, dove il buio (colore blu-nero) che accompagna verso il silenzio è associato a immagini didascaliche delle rovine di Ground Zero. «Solo attraverso la perdita di senso esteriore il significato di un oggetto ne rivela la pura essenza», scriveva il pittore russo ne Lo Spirituale nell’arte. La poetica di Kandinskij necessita forse di essere esplicitata ed attualizzata per essere compresa dal pubblico di oggi? La risposta arriva sempre dallo stesso autore: «l’artisticità pura ed eterna è al di fuori del tempo e dello spazio».

Interpreti: Orchestra e Coro dell'Arena di Verona Compagnia di danza Susanna Beltrami Alda Caiello – soprano Pietro Borgonovo – direttore

Regia: Susanna Beltrami e Fabio Zannoni

Costumi: Susanna Beltrami

Corpo di Ballo: Compagnia di danza Susanna Beltrami

Coreografo: Susanna Beltrami

Orchestra: Arena di Verona

Direttore: Pietro Borgonovo

Coro: Arena di Verona

Maestro Coro: Armando Tasso

Luci: Mario Mattioli

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