Verso, o dopo, Mahagonny?...

Un allestimento laboratoriale della versione-opera, ricco visivamente e attorialmente.

Recensione
classica
Laboratorio Toscano per la Lirica Livorno
Kurt Weill
18 Marzo 2009
All’ingresso dei primi personaggi, la Mahagonny di questo allestimento dell'opera di Brecht-Weill, curato da Alessio Pizzech per il Laboratorio Toscana per la Lirica (un'opera-studio realizzato con giovani cantanti e strumentisti dopo mesi di preparazione), è già costruita, nella forma di un muro leggermente saliente: vi campeggia la scritta "nach Mahagonny", verso, ma anche dopo Mahagonny, ovvero una rete di riferimenti ai luoghi dove si sta consumando la tragedia del vivere umano alienato da 80 anni a domani. La rete è complessa, distribuita - oltre che nella nutrita compagnia di canto, impegnatissima attorialmente - su due schermi-piani di diversa dimensione: vi si addensano rispettivamente segni materici in proiezione differita (legati al piano metaforico), o segni generati live dai performer e legati direttamente alla narrazione morale brechtiana. Qualche elemento non è ancora a fuoco (anche nel senso proprio, le luci) nell'allestimento, che genera comunque molti momenti penetranti, utilizzando spesso in modo assai originale una partizione geometrico-cromatica orizzontale dello specchio scenico-visivo. E ha il merito di ottenere lo scopo del progetto, ovvero fornire un tirocinio e un banco di prova completo - recitazione in tedesco compresa - agli interpreti della compagnia, i quali si sono ben disimpegnati (con nota di merito per Alice Molinari, Sakaki Daisuke e Steven Ebel). Jonathan Webb ha diretto con maniacale equilibrio nei pesi sonori e ottimo senso del flusso narrativo un'orchestra parimenti giovane, cui si può perdonare di non esser sempre a piombo con la scena. A conferma dello spirito didattico del progetto, la prima al Goldoni di Livorno è stata riservata a scuole, che hanno mostrato di seguire senza distrazione e in fine apprezzare molto lo spettacolo.

Interpreti: Alice Molinari (Jenny Hill), Viviana Maria Di Carlo (Leokadja Begbick), Steven Ebel (Jim Mahoney), Rodrigo Trosino (Fatty), Daisuke Sakaki (Jack O’Brien e Tobby Higgins), Haakon Schaub (Trinity Moses), Michele Pierleoni (Bill), Davide Benetti (Joe); Ensemble Donne: Bianca Barsanti, Chiara Mattioli, Erika Zanaboni, Orsolya Ercsenya, Kamelia Kader, Stefania Silvestri; Ensemble Uomini: Daniele Bonotti, Fabrizio Corucci, Andrea Paolucci, Francesco Segnini, Antonio Tirrò, Luigi Turnaturi, Nicola Vocaturo, Carlos Natale, Mirko Quarello, Alessandro Colombo.

Regia: Alessio Pizzech

Scene: Paolo Ceccarini, Giacome Verde (video-art)

Costumi: Cristina Aceti

Orchestra: Orchestra del Laboratorio Toscano per la Lirica

Direttore: Jonathan Webb

Luci: Valerio Alfieri

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