Venezia per Benjamin

Biennale Musica: Leone d'Oro al compositore George Benjamin e esecuzione in forma di concerto di Written on Skin

Written On Skin
Written On Skin
Recensione
classica
Teatro Goldoni, Venezia
Written On Skin
27 Settembre 2019

Negli immancabili articoli/classifiche web sulle “Migliori 10 opere del XXI secolo “ o “dell’ultimo decennio”, non manca praticamente mai Written On Skin di George Benjamin.

Non è difficile intuirne il perché: in un panorama non vastissimo, spesso ripiegato su accademismi e talvolta scarsa permeabilità con le più vivaci tendenze delle performing arts, il lavoro si può fregiare di un soggetto efficace, di un libretto scintillante confezionato da un drammaturgo di razza come Martin Crimp, cui la sapienza compositiva del compositore inglese conferisce una preziosa efficacia espressiva. 

A partire dalla prima di Aix-en-Provence del 2012, il lavoro ha anche avuto il pregio – meritatissimo – di girare (in Italia si era sentito a Bolzano) e di conquistarsi un posticino nel cuore degli appassionati e giunge ora ad aprire la Biennale Musica 2019 e suggellare il conferimento del Leone d’Oro a Benjamin. La serata, al Teatro Goldoni di Venezia, si apre con la consegna del premio, semplice e asciutta, con il compositore a leggere in un italiano teneramente traballante il proprio ringraziamento, per poi lasciare spazio all’opera, qui presentata in forma di concerto.

La drammatica storia del trovatore Guillem de Cabestany (narrata anche da Boccaccio) trova qui uno schema classico e implacabile: il potente Protettore invita il Ragazzo a illustrare un manoscritto sulla propria famiglia e, scopertone l’intrallazzo amoroso con la moglie Agnès, lo uccide per dare in pasto alla sposa fedifraga il cuore. La sposa si getterà dal balcone, per conservare per sempre il sapore del cuore dell’amato in bocca. Su questa storia Crimp costruisce un libretto esemplare, diretto e poetico, contrappuntato dai commenti di tre angeli che offrono una profonda prospettiva contemporanea alla vicenda.

La partitura di Benjamin è un gioiellino di colori e di finezze orchestrali, che tiene sempre sotto controllo il flusso drammaturgico e ne illumina le differenti sfaccettature. Ottimi gli interpreti, che sopperiscono alla mancanza di una messa in scena con una prova intensa anche dal punto di vista mimico e attoriale: Christopher Purves è un Protettore dalla violenza tormentata, Georgia Jarman restituisce a Agnès una dignità femminile disperatamente contemporanea e James Hall costruisce il suo Ragazzo su coordinate ambigue.

Buona prova dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Clemens Schuldt. Il pubblico veneziano tributa applausi calorosi a tutti e si appresta a vivere una settimana di appuntamenti all’insegna del sottotitolo “Back To Europe”. 

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