Una Pisanella en travesti

Coraggioso e impegnativo il progetto (di Emilio Sala, così come la revisione musicale) di allestire la pièce di d'Annunzio - nella traduzione di Ettore Janni - accompagnata dalle musiche di scena di Pizzetti, riascoltate per la prima volta dopo la première parigina del 1913. L'esito è stato dei più felici, complice l'intelligente regia di Roberto Recchia, la correttezza del direttore Manlio Benzi e la preparazione degli otto attori, tutti convinti della validità di questa operazione culturale.

Recensione
classica
Festival Notti Malatestiane San Mauro Pascoli
Ildebrando Pizzetti
06 Luglio 2003
Il grido dell'unica attrice donna (Cinzia Spanò/La Regina) apre lo spettacolo. La trascina il figlio (Ughetto) che, novello Amleto, innesca un meccanismo metateatrale grazie al quale la regina vedrà rappresentata sul palco la storia di Pisanella, da lei stessa fatta uccidere. Lo spazio del palcoscenico/finzione è dunque dominato da attori maschi che, incarnando la schiera di personaggi dell'ipertrofico dramma dannunziano, diventano ora corsari, ora monache, ora ancelle. Da qui la scelta di affidare il ruolo della protagonista all'attore-ballerino Andrea Mirabile (superbo nell'interpretazione della Danza dello Sparviero) e il suggestivo canto di Alete (l'altra faccia 'immacolata' della Pisanella) ad un falsettista (Emanuele De cecchi, con problemi a livello di emissione che tuttavia non hanno inficiato il fascino di questa felice idea dell'ottimo regista Roberto Recchia). Il passaggio alla 'verità' si avverte nel momento in cui sulla scena agisce la vera donna, introducendo una ulteriore ambiguità sessuale nel bacio lesbico (pensiamolo nel 1913!) con Pisanella. La funzione dell'en travesti in questo modo si presta a rispecchiare la natura 'doppia' del testo di d'Annunzio, sospeso tra realtà e sogno. Il direttore Manlio Benzi ha dimostrato grande sensibilità nel dosaggio dei volumi sonori e ancor più nel congegnare le intersezioni fra il testo recitato, la danza e le belle musiche di Pizzetti, sempre evocative e mai descrittive. Mentre funzionava bene la scenografia - una sorta di trono/catasta per falò ricolmo di oggetti-simbolo e circondato da rose-spilli allusive alla protagonista, ovvero la 'rosa di Cipro' - ci saremmo aspettati soluzioni più interessanti dalle luci di Vincenzo Ramponi. Numeroso e attento il pubblico intervenuto. Domani la replica.

Interpreti: Cinzia Spanò, Andrea Mirabile, Emanuele De Cecchi

Regia: Roberto Recchia

Direttore: Manlio Benzi

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