Tancredi col finale tragico, ma trionfale

Cresce di recita in recita la giovanissima Marianna Pizzolato, chiamata d'emergenza come protagonista del Tancredi dopo il forfait della Kasarova.

Recensione
classica
Rossini Opera Festival Pesaro
Gioachino Rossini
06 Agosto 2004
Come in tutti i Rossini di Pier Luigi Pizzi abbiamo colonne di lato, scale al centro e un discreto via vai di pezzi di scultura classici: non si capisce bene se siamo nella Grecia antica o nell'EUR mussoliniano, comunque siamo lontanissimi sia dal ferreo medioevo del libretto che dall'elegiaca dolcezza della musica. Quanto alla regia, si limita a mettere protagonisti e coro in pose abbastanza generiche. Gli spettatori pesaresi, compresi nel ruolo di vestali rossiniane, sono sicuri che questo sia il vero Rossini e applaudono Pizzi con la stessa convinzione con cui fanno pollice verso a chi cerca di portare idee nuove. In realtà questa è tutt'al più un'elegante cornice per le voci. Tancredi è Marianna Pizzolato, che è stata chiamata d'emergenza a sostituire una più titolata collega e non l'ha fatta rimpiangere: è un mezzosoprano dal bel velluto scuro, ha buona tecnica, ottimo stile e pienezza espressiva, per di più è molto giovane e potrà migliorare ancora. Dell'Amenaide di Patrizia Ciofi è facile dire che è stata perfetta ma si ha difficoltà a definirne la sottile e penetrante espressività. Per entrambe un meritatissimo trionfo. Bene anche gli altri. Gregory Kunde,a dire il vero, può far valere la sua esperienza nel perfetto stile dei recitativi mentre nelle arie diventa stridulo appena la tessitura sale un po', ma Marco Spotti (Orbazzano) è ottimo e Agata Bienkowska e Anna Chierichetti sono ineccepibili nei ruoli collaterali di Isaura e Roggiero. Se questo Tancredi lascia un po' freddi (almeno nel caso del sottoscritto, perché si è già detto che il pubblico è entusiasta) la responsabilità è dunque in parte della realizzazione scenica e in parte della bacchetta di Vìctor Pablo Pérez, che dirige bene la sinfonia (modesta ma decorosa l'Orquesta Sinfonica de Galicia, mentre veramente insufficiente è questa volta il Coro da Camera di Praga) ma poi dimostra una conoscenza superficiale della musica di Rossini, vista come un insieme di stilemi esteriori.

Note: Riallestimento in collaborazione con il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

Interpreti: Argirio GREGORY KUNDE; Tancredi MARIANNA PIZZOLATO; Orbazzano MARCO SPOTTI; Amenaide PATRIZIA CIOFI; Isaura AGATA BIENKOWSKA; Roggiero ANNA CHIERICHETTI

Regia: PIER LUIGI PIZZI

Scene: PIER LUIGI PIZZI

Costumi: PIER LUIGI PIZZI

Orchestra: ORQUESTA SINFÓNICA DE GALICIA

Direttore: VÍCTOR PABLO PÉREZ

Coro: CORO DA CAMERA DI PRAGA

Maestro Coro: Lubomír Mátl

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo

classica

Napoli: per il Maggio della Musica

classica

Nuova opera sul dramma dell’emigrazione