RossiniLab, una cambiale garantita

A Roma il primo spettacolo del progetto quinquennale RossiniLab dell'Accademia Filarmonica Romana

La cambiale di Matrimonio - Rossini - Roma
Foto di Manuela Giusto
Recensione
classica
Roma, Teatro di Villa Torlonia
La cambiale di matrimonio
12 Ottobre 2019

Prima tappa del progetto quinquennale RossiniLab, avviato quest’anno dall’Accademia Filarmonica Romana e curato da Giovanni Battista Rigon per la direzione musicale e Cesare Scarton per la regia, La cambiale di matrimonio presentata al Teatro di Villa Torlonia è stata accolta con favore dal pubblico romano, accorso in questo piccolo gioiello architettonico immerso nel verde, costruito a metà Ottocento per volontà del principe Alessandro Torlonia e – dopo l’abbandono seguito al secondo conflitto mondiale – riaperto al pubblico nel dicembre 2013.

L’allestimento della prima delle cinque farse veneziane realizzate dal musicista pesarese (alle quali è dedicato l’intero progetto) è stato realizzato all’insegna della semplicità scenografica, ma la regia di Scarton ha, dal canto suo, contribuito a ravvivare non poco la scena, movimentandola sia con le scaramucce amorose dei due dipendenti – il cassiere  Norton e la cameriera Clarina – della famiglia Mill, sia per mezzo della contrapposizione che, su diversi piani, si andava a creare tra gli altri protagonisti maschili del lavoro. Tobia Mill, mercante e padre della bella Fanny, Slook, negoziante canadese aspirante – previa emissione di apposita cambiale – alla mano della stessa Fanny, ed Edoardo, che di quest’ultima è innamorato corrisposto, sono stati coinvolti in un avvincente gioco di ruoli a geometrie variabili, alimentato da accordi economici, aspirazioni coniugali, minacce e infine ragionevoli capitolazioni.

Partitura frizzante quella realizzata da un Rossini appena diciottenne, al quale l’impresario del Teatro San Moisé di Venezia aveva dato fiducia. E analogo atteggiamento può complessivamente essere adottato nei confronti dei giovani interpreti, sia quelli impegnati nei ruoli vocali – ai quali il RossiniLab ha offerto l’occasione di muovere i primi passi sul palcoscenico – sia quelli dell’orchestra, provenienti dai Corsi di perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Fiducia meritata in particolare dal bravo Giulio Iermini, nei panni di Slook, e da Matteo Nardinocchi, perfettamente entrato nella parte di Tobia Mill, mentre tra le cantanti Sachi Nogami ha offerto una deliziosa interpretazione nell’aria Vorrei spiegarvi il giubilo, con cui Fanny cerca di rasserenare definitivamente il commerciante canadese che ha appena rifiutato di sposare.

La concertazione affidata a Rigon ha reso egregiamente lo spirito della farsa rossiniana, ma ha lasciato qualche perplessità per via di un equilibrio sonoro troppe volte sbilanciato a favore dell’orchestra. Col risultato di coprire dei cantanti che sicuramente avranno modo di migliorare e potenziare la loro vocalità, ma che forse – visto anche il carattere didattico del progetto – avrebbero meritato una gestione della parte orchestrale più a misura delle loro attuali caratteristiche vocali.

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