Rake’s Progress vietato ai minori

Un allestimento immerso nel presente e prima opera del Novecento per Harnoncourt.

Recensione
classica
Theater an der Wien Vienna
13 Novembre 2008
Harnoncourt dirige per la prima volta un’opera del Novecento. Nel farlo è affiancato da un cast di cantanti eccezionali e dal regista Kušej, con cui ha più volte collaborato come ben mostra l’armonia tra buca e palcoscenico. Nel tratteggiare plasticamente e musicalmente le trasformazioni e il decadere del personaggio principale (Rakewell), Spence è convincente. Miles gli è ottimo comprimario. Ammaliante la Kucerová, con fraseggio slanciato e timbro luminoso. Eccezionali Carole Wilson e Anne Sofie von Otter nel dare grandezza e consistenza a parti secondarie brevissime. L’estetica sonora di Harnoncourt mira come sempre alla trasparenza e alla fedeltà testuale. I Symphoniker accompagnano con sonorità snelle ariose e cristalline, quasi un habitat ideale per le voci, mai coperte. Dietro a queste scelte parche, però, si cela una ricerca raffinata su timbri e asimmetrie ritmiche. All’apertura del sipario, capiamo che l’ambientazione non sarà quella oroginaria (l’Inghilterra del XVIII secolo). Il teatro di Kušej è soprattutto “politico” e vuole parlare del presente. Analogamente a un reportage, però, non vuole dare giudizi morali, ma mostrare obiettivamente, anche grazie a una condotta sottile e dinamica dei personaggi e a una serie di simmetrie formali. Rakewell non è il solo a essere sempre sulla scena. Sul palco una televisione accesa accompagna tutto l’allestimento: uno strumento diabolico di seduzione e manipolazione, l’idolo del presente buono a propagare illusioni e incitare al successo, per poi, alla fine, devastare tutti, o quasi. È questo il messaggio che la produzione vuole lanciare al suo pubblico, che ha reagito con entusiasmo alle numerose provocazioni. Peccato che lo spettacolo, a causa di alcune scene di nudo, sia stato vietato ai minori.

Note: Nuova produzione del Theater an der Wien in cooproduzione con l'Opernhaus di ZUrigo.

Interpreti: Tom Rakewell: Toby Spence, Nick Shadow: Alastair Miles, Anne Trulove: Adriana Kucerová, Trulove: Manfred Hemm, Baba the Turk: Anne Sofie von Otter, Mother Goose: Carole Wilson, Sellem: Gerhard Siegel

Regia: Martin Kusej

Scene: Annette Murschetz

Costumi: Su Sigmund

Orchestra: Wiener Symphoniker

Direttore: Nikolaus Harnoncourt

Coro: Arnold Schoenberg Chor

Maestro Coro: Erwin Ortner

Luci: Friedrich Rom

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo

classica

Napoli: per il Maggio della Musica