Necessità di un'emozione

Elettronica, orchestra e... acqua in due dei concerti finali della Biennale Musica di Venezia 2004

Recensione
classica
Biennale Musica Venezia
Lindberg, Rihm, Tan Dun, + Concerto martumX, Pan Sonic
23 Ottobre 2004
Presentando questa sua Biennale Musica (altre ce ne presenterà ogni anno sino al 2007), il compositore Giorgio Battistelli scriveva che a lui "interessa una scrittura che sia necessaria. Ho ascoltato opere di centinaia di compositori e nei 53 che ho scelto mi è sembrato di cogliere una necessità, a volte forse esile, ma comunque presente". Battistelli ha convocato molte orchestre, soprattutto italiane, e ha fatto scrivere e rieseguire molti pezzi per un repertorio che costa commissionare, e che il pubblico sente quindi poco, anche se lo digerisce meglio della forma cameristica. Dei due concerti di musica elettronica nella sala delle riunioni sindacali del Petrolchimico di Marghera (abitate dalle 23 alle 3 di notte da un pubblico certamente giovane e popular) il primo (con il napoletano Maurizio Martusciello e il duo finlandese Pan Sonic) ha visto sfumare l'occasione di una corporalità, o di una trance: molto bene amplificato, il frusciare scuro dell'elettronica non prendeva neanche coi video, non scioccava, non pareva necessario. Invece, al Teatro Malibran, l'Orchestra del Teatro La Fenice diretta da Marcello Panni faceva la "Lugubre gondola" di Rihm, "Parada" di Lindberg, il "Concerto for Water Percussion" di Tan Dun. L'unico pezzo necessario, non esile, presente, era quello lungo e spettacolare del cinese di New York, l'autore delle colonne sonore di "La tigre e il dragone" e "Hero", rappresentato autore mondiale. Il giovane percussionista americano David Cossin saltellava tra fiaschi suonati ad archetto, e pentoloni trasparenti cic ciac, e tubi di plastica plif plof. L'elemento principe del Tao, l'acqua, duettava fin narcisisticamente con una orchestra che miagolava glissando da Città Proibita bertolucciana (e sakamotiana) che almeno necessitavano emozioni. Infatti: applausi, ovazioni, gioia di aver sentito roba che corrisponde a un contemporaneo sentire.

Orchestra: Orchestra del Teatro La Fenice

Direttore: Panni

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Bologna: il nuovo allestimento operistico dell’Orchestra Senzaspine ha debuttato al Teatro Duse

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo