Napoli per Renata Tebaldi

Un omaggio a 15 anni dalla scomparsa

Omaggio a Renata Tebaldi
Omaggio a Renata Tebaldi
Recensione
classica
Napoli, Circolo dell’Unione
Omaggio a Renata Tebaldi
17 Settembre 2019

Il filtro selettivo della memoria ricade sul soprano Renata Tebaldi, in occasione del quindicesimo anniversario della sua scomparsa, celebrato al Circolo dell’Unione di Napoli e organizzato dalla fondazione “Renata Tebaldi” di San Marino. La fondazione, autorizzata nel 2004 da Renata Tebaldi stessa, ha l’obiettivo di creare concrete opportunità di carriera per i giovani talenti del belcanto e di tutelare e rafforzare nel mondo il ricordo e la fama dell’artista. “Renata Tebaldi, regina del San Carlo” è stato il titolo della conferenza/concerto che la Fondazione ha organizzato insieme al Teatro di San Carlo e grazie al supporto del Consolato Onorario della Repubblica di San Marino a Napoli.

Le celebrazioni hanno avuto luogo martedì 17 Settembre, con i presidenti del sodalizio, il Console Agostino Caracciolo e Niksa Simetovic della fondazione “Tebaldi”, con il suo numeroso staff, insieme a Massimo Lo Iacono e Fiorenza Cedolins, con la sala gremita anche di giovani e appassionati. In una conferenza intitolata “Ritratto d’Artista: Renata Tebaldi, la storia e la voce”, Massimo Lo Iacono - critico musicale de Il Roma - ha riepilogato in maniera dettagliata e affascinante le tappe fondamentali dell’attività della Tebaldi al teatro di San Carlo, di cui è stato anche testimone nelle ultime esibizioni del grande soprano. Lo Iacono ha evidenziato i rapporti tra il teatro napoletano e la cantante, artista simbolo dell’attività lirica del San Carlo dalla fine degli anni Quaranta alla fine degli anni Settanta del secolo scorso. 

Secondo Lo Iacono, la bellezza della voce e la dolcezza del canto – puramente estetici – corrispondevano con la sensibilità del pubblico napoletano, lasciando un indelebile ricordo al San Carlo proprio in opere come Aida, Traviata, Bohème e Madama Butterfly – e non nelle sue straordinarie interpretazioni di Wagner. Poi il soprano Fiorenza Cedolins, già più volte applaudita al San Carlo, ha illustrato taluni aspetti più tecnici dell’arte della Tebaldi – soprattutto incentrati sul legato e l’espressione - ha ricordato i suoi rapporti con la cantante e con la fondazione – la motivazione complessiva di scavare evocazioni, emozioni nelle vellutate armonie e spatolate di colore dei timbri di una voce antica proiettata sul moderno. Di particolare fascino l’ascolto di un incisione di “un bel dì vedremo”, cesellata come un gioiello su frasi caratterizzanti e una certa ritualità, non solo su una voce dalla tecnica smagliante – ed in sala erano moltissimi i presenti che avevano ascoltato la Tebaldi dal vivo.

A seguire il concerto “Omaggio a Renata, la regina del San Carlo”, in cui si sono esibite due delle giovani promesse della lirica, lanciate dal Renata Tebaldi International Voice Competition, il soprano Emma Posman ed il mezzosoprano Margherita Tani. Due voci che si sono distinte nelle finali rispettivamente della sezione Opera e Antico&Barocco dell’edizione 2017 del Concorso Tebaldi, la settima della manifestazione voluta e creata dalla stessa Tebaldi che, scomparsa nel 2004, non vide però mai la realizzazione dell’evento, la cui prima edizione risale al 2005. Le due giovani voci, accompagnate al pianoforte dal Maestro Riccardo Caruso, hanno interpretato il duetto di Mozart “Ah, guarda sorella” (Così fan Tutte), complesso e cinico ma meno incisivo e virtuosistico nel finale. Hanno cantato poi Verdi “Caro Nome” (Rigoletto), Donizetti “All’Afflitto è dolce il pianto” (Roberto Devereux) e “Una voce poco fa” di Rossini (Il Barbiere di Siviglia), con colore tondo, colorature facili; arguzia, verve, mancava quel pizzico di precisione nell'intonazione in più – la Posman in “Glitter and Be Gay” di Bernstein (Candide) è apparsa più chiara e lineare, a suo agio. Quest’evento napoletano è il primo di un cartellone di appuntamenti che continueranno a novembre e dicembre a San Marino, Roma, all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, e a Milano, presso il Teatro alla Scala. 

 

 

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