Le infinite scomparse di Ettore Majorana

Applausi per la nuova opera di Roberto Vetrano al Teatro Ponchielli di Cremona

Ettore Majorana, Teatro Ponchielli
Foto di Alessia Santambrogio
Recensione
classica
Cremona, Teatro Ponchielli
Ettore Majorana. Cronaca di infinite scomparse
19 Ottobre 2017

Plasmata sulla vicenda del fisico siciliano misteriosamente scomparso nel 1938, l’opera Ettore Majorana. Cronaca di infinite scomparse, musica di Roberto Vetrano, libretto e regia di Stefano Simone Pintor, è stata presentata in prima esecuzione assoluta nell’ambito del circuito OperaLombardia.

La prima cremonese giovedì scorso ha esordito al Ponchielli di fronte a un pubblico caratterizzato da una significativa presenza di giovani, dato questo senz’altro positivo. La chiave di lettura offerta dagli autori – il progetto ha impegnato un team artistico under35 selezionato attraverso il concorso internazionale indetto nel 2016 dal circuito lombardo – è incentrata su un perno temporale circolare, un eterno ritorno mai uguale a se stesso che ha permesso di mettere in scena le diverse ipotesi che raccontano la misteriosa scomparsa del protagonista.

Ettore Maiorana Ponchielli
Foto di Alessia Santambrogio

Grazie alla lineare scenografia ideata da Gregorio Zurla siamo “imbarcati” sul Postale Tirrenia – all’ingresso al pubblico è consegnato un biglietto di seconda classe della Navigazione Generale Italiana – nave dalla quale Majorana è scomparso e luogo ideale dove si innesta il meccanismo narrativo che vede protagonisti Lucas Moreira Cardoso (Majorana), Alessandra Masini (Cantante/Madre), Pietro Toscano (Dio), Monica Tiberia Naghi (Fisica), Ugo Tarquini (Anti Majorana), completati da Roberto Capaldo nel ruolo del barbone. Personaggi distribuiti in funzioni drammaturgiche differenti – tra interazioni deboli, forti e oscure – che hanno trovato nella materia musicale di Vetrano tratteggi espressivi che, dalle affilate tensioni atonali della prima parte, si sono via via decantate in dispiegamenti più lirici. Caratteri che abbiamo ritrovato anche nelle scritture orchestrale e corale, lette con consapevole impegno dalla direzione di Rivani.

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