Devereux torna al San Carlo

Frizza sul podio, regia di Jetske Mijnssen

Roberto Devereux
Roberto Devereux
Recensione
classica
Teatro San Carlo di Napoli
Roberto Devereux
16 Luglio 2025 - 22 Luglio 2025

Napoli regala il ritorno di Roberto Devereux al Teatro di San Carlo, debuttato il 16 luglio 2025 - una nuova coproduzione internazionale realizzata insieme alla Dutch National Opera e al Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia - di questo dramma Donizettiano. Costumi di Klaus Bruns, drammaturgia limpida a cura di Luc Joosten, le luci di Cor van den Brink, la messa in scena di Ben Baur poco gradita ahimè da un pubblico molto critico alla prima. 

Chi è il Devereux conte di Essex? Per Jetske Mijnssen, l’opera è un “thriller d’amore” - un “dramma relazionale moderno” - interpretato intimamente in una camera, con idee drammaturgiche piane, studiata sul profilo interiore di personaggi e sul magnifico e serrato intreccio emotivo - amore, politica e solitudine. Gradevole cantava il coro diretto dal maestro Fabrizio Cassi, giusto il Roberto di Ismael Jordi, magnifico Nicola Alaimo nel ruolo del Duca di Nottingham che dosa la voce con saggezza, a tratti profondi, sanguigno - se ne sentiva la potenza in scena. Ma la vera ventata di novità la portava il soprano Roberta Mantegna in Elisabetta - sempre attenta, morbida nel finale sanguinoso, pastosa nel canto. Che contrasto con il poco incisivo primo atto. Così pure Annalisa Stroppa nei panni di Sara, sorprendentemente luminosa nel duetto d'amore.

La scena quindi – immaginaria forse, quasi un hotel quattro stelle - ma intima, anzi interiore, non cambia mai anzi si esaurisce cosi, in simbiosi con l'orchestra che dalla buca evoca i luoghi dell'azione, emozioni e gesta dei personaggi in un'ambientazione tutt’altro che regale. Concertato con perpetua espansione da Riccardo Frizza, direttore musicale che si svincola dal binomio Devereux-Kammerspiel e contribuisce alla riuscita dei cantanti. La verità è che l'insieme non ha destato emozioni, pur sempre coerente, e rimane la perplessità di una ambientazione che snatura il dramma storico e la sua mitizzazione. 

 

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