L'Apocalisse in musica

Il Libro dei Sette Sigilli ha finalmente avuto la sua prima esecuzione a Roma

Recensione
classica
Accademia di Santa Cecilia Roma
11 Febbraio 2012
Cosa aveva in mente Franz Schmidt mettendo in musica l'Apocalisse? Prefigurare l'apocalisse prossima ventura, osservata da un ottimo punto di osservazione quel era Vienna nel 1938? Simboleggiare la attrazione per il nulla e la distruzione dell'artista del Novecento, come Thomas Mann che circa negli stessi anni immaginava che il protagonista del suo Doktor Faustus componesse una Apocalypsis cum figuris? Niente di tutto questo. Sembrerebbe piuttosto che Schmidt da buon cristiano si accosti a questo libro neotestamentario con un atteggiamento di contemplazione mistica e che nelle rivelazioni profetiche di San Giovanni veda un monito terrificante ma anche una speranza di salvezza. Quindi da una parte stanno gli sconvolgimenti cosmici e i terrori e le lamentazioni dell'umanità, raffigurati con forza spettacolare e resi quasi visibili con effetti corali e orchestrali spesso inediti. Dall'altra parte stanno il pacato tono devoto dei recitativi del tenore che dà voce a Giovanni, gli assoli di organo che sanno di incenso, l'inno di fede dei due luminosi cori finali, un grandioso Alleluja e un raccolto canto pseudogregoriano. Da Bach e Haendel fino a Wagner, Mahler e Strauss sfila in questa corposa partitura tutta la grande cultura musicale austro-tedesca (e si scopre inopinatamente anche qualche spunto di neoclassicismo stravinskiano) ma Schmidt ha la capacità di non restare impigliato in queste reminiscenze e di creare un'opera di non comune potenza espressiva, che soltanto a tratti cede alla retorica del grandioso e del sublime. Adeguata la direzione di Leopold Hager (che sostituiva Fabio Luisi), molto bravo il tenore Herbert Lippert, discreti gli altri cantanti, ottimi l'orchestra e soprattutto il coro. Pubblico falcidiato dalla neve ma grande successo.

Interpreti: Herbert Lippert (Giovanni), Günther Groissböch (la voce del Signore), Mauureen McKay, Stephanie Atanasov, Timothy Oliver, Jacques-Greg Belobo

Orchestra: Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia

Direttore: Leopold Hager

Coro: Coro dell'Accademia di Santa Cecilia

Maestro Coro: Ciro Visco

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