La triste favola dei bambini di Terezin

Roma: Brundibar al Teatro Nazionale per prepararci al Giorno della Memoria

Recensione
classica
Teatro dell'Opera di Roma Roma
Krasa
24 Gennaio 2013
Le vicende di questa breve opera per bambini sono abbastanza note, ma sarà bene ripetercele ancora una volta. Hans Krasa l'aveva composta nel 1938, ma non riuscì a vederla in scena perché proprio quell'anno la Cecoslovacchia passò sotto il controllo nazista. Quand'era internato a Terezin riuscì avventurosamente a recuperarne una copia e a farla rappresentare dai bambini di quel capo di concentramento, che serviva ai nazisti come specchietto per far credere alla Croce rossa che il trattamento riservato agli ebrei fosse meno terribile di quel che era in realtà. Se ne fecero oltre cinquanta rappresentazioni, che - speriamo - portarono un po' di sollievo ai 15.000 bambini lì rinchiusi. Poi tutti furono trasferiti ad Auschwitz e in altri campi di sterminio e quasi nessuno sopravvisse. È impossibile rappresentare Brundibár prescindendo da questi fatti e pensando solo al suo indubbio valore teatrale e musicale, che però sarebbe ingiusto trascurare. La regia di Cesare Scarton concilia questi due elementi con un equilibrio che ha del miracoloso. I piccoli protagonisti entrano dal fondo della platea con la stella gialla sul petto, intonando un canto tradizionale ebraico: in sala si attenua il consueto mix di chiacchiere e risatine delle scolaresche a teatro. Quando si apre il sipario e sulla scena compaiono i tristi letti a castello delle baracche dei campi, sovrastati dalla ben nota scritta Arbeit macht frei, il silenzio in sala diventa totale. Ma alcuni colorati disegni infantili scendono dall'alto e Brundibar ridiventa così una favola, anche divertente, come Krasa l'aveva immaginata, senza però dimenticarne il tragico sfondo storico. Alla fine un arcobaleno di speranza sostituisce l'insegna di Auschwitz, ma lo sferragliare d'un treno ricorda quale fu il vero epilogo della vita di quei bambini. I giovanissimi solisti, il Coro delle Voci Bianche e l'Orchestra Giovanile dell'Opera (nessuno di loro supera i 16 anni) diretti da José Maria Sciutto hanno dimostrato ottima preparazione e impegno totale e commovente.

Note: Nuovo allestimento del Teatro dell'Opera di Roma

Interpreti: Marta Pacifici/Beatrice Maspes, Benedetta Malvagna/Ginevra Masini, Camilla Malpicci/Anna Capuani, Micol Piazza/Alessandra Scalabrini, Emanuela Marzi/Claudio Coltellacci,Maria Eelena Pepi/Leonardo Cadeddu, Claudio Prosperini/Maria Vittoria Feccia, Lucrezia Agostini/Giovanna Deriu, Gabriele Biagini/Marcello Rocchi, Andrea Massignan/Andrea Spezzamonte

Regia: Cesare Scarton

Scene: Michele Della Cioppa

Costumi: Anna Biagiotti

Orchestra: Orchestra Giovanile del Teatro dell'Opera di Roma

Direttore: José Maria Sciutto

Coro: Coro delle Voci Bianche del Teatro dell'Opera di Roma

Maestro Coro: José Maria Sciutto

Luci: Patrizio Maggi

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