La riscossa dei coristi

Recensione
classica
Festival "Quincena musical" San Sebastian
Georg Friedrich Haendel
28 Agosto 2002
Politica e cultura a San Sebastian sono quasi un tutt'uno. Due facce di una stessa medaglia: orgoglio, fierezza per la storia del paese basco che si sente il polmone economico del paese e che guarda a Madrid con diffidenza. Nessuno stupore se allora quando si arriva a San Sebastian si vedono troneggiare due enormi cubi trasparenti, a ridosso del mare, illuminati a festa di sera. Un complesso costosissimo che ospita, tra l'altro, una sontuosa sala da concerto di quasi duemila posti: è il Kursal sede principale, ma non l'unica (in tutto i siti sono undici), del Festival "Quincena musical" fondato nel 1977. L'edizione di quest'anno, svoltasi in una città in stato d'assedio per l'azione contro il partito basco Batasuna, annovera con invidiabile magnificenza un programma particolarmente sontuoso, misto di opera, di musica sinfonica e di balletto: da Rinaldo Alessandrini a Vladimir Ashkenazy, da María Bayo a Rockwell Blake a Ewa Podles... Anche Sir John Eliot Gardiner ha fatto capolino con i "suoi" English Baroque Soloists e Monteverdi Choir nell'ode di nome (ma "opera" di fatto) "L'Allegro, il Penseroso". A dispetto delle proporzioni del luogo colmo fino all'ultimo posto, Gardiner ha giocato, senza titubanza alcuna, la carta dell'intimismo riducendo nei ranghi tanto il coro quanto l'orchestra. Ma sicuramente la scelta più audace è stata quella di affidare il ruolo dei solisti a semplici coristi. Quale altro complesso corale al mondo potrebbe permettersi una simile interscambiabilità? E quando i cantanti passano dal coro al proscenio, dimostrano che la loro è una voce curatissima, tecnicamente solida e dal timbro caldo. Niente a che vedere con le voci gracchianti di certi coristi. Che sia questo il segreto del livello del Monteverdi Choir? Che si tratti, in fondo, di un complesso vocale di solisti? Approfittando della complicità di Haendel che con quest'opera volle dimostrare di poter fare a meno di stars alla Senesino, Gardiner ha osato, riuscendo in pieno. Una lettura essenziale al servizio della musica. Un trionfo, manco a dirlo.

Interpreti: Katharine Fuge, Angharad Gruffydd Jones, Joanne Lunn, James Gilchrist, Ochael Mc Carthy

Orchestra: English Baroque Soloists

Direttore: Sir John Eliot Gardiner

Coro: Monteverdi Choir

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