Il violino barocco ad Ancona

Per il Festival Barocco delle Marche

LF

31 ottobre 2025 • 2 minuti di lettura

I solisti dell'Orchestra Barocca delle Marche
I solisti dell'Orchestra Barocca delle Marche

Chiesa del Gesù, Ancona

Concerto del Festival Barocco delle Marche

25/10/2025 - 25/10/2025

Il ricco cartellone del Festival Barocco delle Marche, organizzato dalla Fondazione Lanari e Marca Barocca, tra concerti, spettacoli, conferenze e un concorso violinistico, ha il merito di presentare diverse prime esecuzioni moderne di musiche dimenticate accanto a repertori più noti.

Preceduto da una conferenza di Gabriele Moroni e Paola Ciarlantini, che hanno parlato del progetto di censimento dei fondi musicali conservati nelle biblioteche e negli archivi delle Marche, progetto condotto dall’ARiM-Associazione Marchigiana per la Ricerca e Valorizzazione delle Fonti Musicali e finanziato dalla Regione, il concerto del 25 ottobre ad Ancona, nella vanvitelliana Chiesa del Gesù, ha inteso presentare proprio un repertorio sconosciuto di musiche violinistiche di autori marchigiani.

Aperto da una suite di danze per violino di autore anonimo, tratta da un manoscritto del 1651 conservato alla Biblioteca Planettiana di Jesi, il concerto ha presentato sonate a due e a tre di compositori del 600 e 700, mettendo anche in luce l’evoluzione del genere da una forma in diversi movimenti poco sviluppati verso, via via, una struttura in tre tempi più ampi che prelude alle forme classiche.

Gli autori dei brani erano una piccola schiera di “minori”, ma proprio questi musicisti sono coloro che composero il tessuto culturale del periodo barocco, impiegati nelle chiese, o nelle corti, o chiamati sera per sera nei palazzi a suonare nelle accademie musicali; lo stile musicale, ampiamente condiviso, è quello caratterizzato da progressioni, effetti di eco, alternanza di tempi lenti, ricchi di squisite, languide ornamentazioni, e tempi veloci, conclusi da cadenze sospese che annunciano il movimento successivo. Ma è stato singolare, in questo panorama musicale se vogliamo linguisticamente uniforme, riconoscere il quid del genio, quel qualcosa che distingue la produzione di un compositore della statura di Giovan Battista Pergolesi rispetto a tutti gli altri: vuoi per la felicità dell’invenzione melodica, che per la straordinaria continuità con lo stile vocale operistico, la Sonata in sol maggiore per violino e basso continuo del compositore jesino ha brillato su tutte le altre.

Accanto a lui Antonio Luigi Baldassini da Fabriano, Teodorico Pedrini da Fermo- che simpaticamente anagrammava il proprio cognome in Nepridi per contrassegnare le proprie composizioni e che si dice abbia esportato il violino in Cina- Pasquale Bini, allievo di Tartini, da Pesaro, e per finire Domenico Gallo, veneziano, presente in questo consesso con la Triosonata in sol maggiore perché già attribuita a Pergolesi.

Gli esecutori, solisti dell’Orchestra Barocca delle Marche, che è una creatura del Festival e che sotto la guida di Federico Guglielmo suona su strumenti antichi o copie con pratica esecutiva storicamente informata, erano Karla Bocaz Muñoz e Domenico Nicola Pecetti violini, Antonio Coloccia violoncello e Anna Cortini clavicembalo, tutti bravissimi e meritevoli dei molti applausi loro tributati.