Il libertino in Technicolor

Alla Scala “The Rake’s Progress” di Stravinskij con la regia di Lepage

Recensione
classica
Teatro alla Scala
24 Aprile 2009
Si dev’essere proprio annoiato il pubblico scaligero. Non si spiega altrimenti l’applauso sciapo e distratto che ha accolto la conclusione di uno degli spettacoli più riusciti della stagione. Milano è anche questo, i suoi commenti entusiastici di chi non vede l’ora di tornarsene a casa. Lo spettacolo di Robert Lepage e della sua formidabile fucina “Le Projet Ex Machina” arriva alla Scala due anni dopo il suo debutto a Bruxelles: la carriera di Tom Rakewell è qui ambientata negli anni ’50 americani, con tanto di sciarpe al vento, insegne cinematografiche e la neonata televisione che vigila sulle vite dei protagonisti. Ma tutto ciò non basta a descrivere uno di quei rari casi in cui un allestimento fa riflettere non solo sui suoi contenuti, ma sul senso stesso del ‘fare opera’: fare di Nick Shadow un cinico regista alle prese con la sua nuova marionetta (Rakewell) significa utilizzo di video, riprese in tempo reale trasmesse via tv, scenografie hollywoodiane e quant’altro; ma il momento rivelatore è nella scena sola di Anne,con la protagonista in primo piano su una pedana vuota dal cui fondo emerge una casetta in miniatura. Noi vogliamo credere a tutti i costi che sia un bellissimo gioco prospettico, che quella casa sia veramente distante: ma Anne si avvicina ad essa e la sfiora, per salutarla, per ricordarci che è tutta una finzione, che anche la vita è soltanto teatro. La compagnia è decisamente in linea con lo spettacolo, capeggiata da uno strepitoso William Shimell a cui la voce non sarà rimasta formidabile ma la caratura attoriale quella sì, e molta; seguono Emma Bell, una Anne vocalmente emozionante, e Andrew Kennedy quale Tom dalla spavalderia esaltante. Ci aspettavamo di più dalla direzione di David Robertson: poco spigolosa e a tratti noiosa. Nessuno è perfetto.

Interpreti: Trulove - Robert Lloyd Anne - Emma Bell Tom Rakewell - Andrew J. Kennedy Nick Shadow - William Shimell Mother Goose - Julianne Young Baba the Turk - Natascha Petrinsky Sellem - Donal Byrne Keeper - Jong Min Park

Regia: Robert Lepage

Scene: Carl Fillion

Costumi: François Barbeau

Coreografo: Michael Keegan-Dolan

Orchestra: Orchestra del Teatro alla Scala

Direttore: David Robertson

Coro: Coro del Teatro alla Scala

Maestro Coro: Bruno Casoni

Luci: Etienne Boucher

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Bologna: il nuovo allestimento operistico dell’Orchestra Senzaspine ha debuttato al Teatro Duse

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo