Dalla danza alla tragedia: tutto in una "Carmen"

Georges Prêtre dirige l'opera di Bizet con grande finezza e piglio diabolico, giocando con disinvoltura sui diversi registri espressivi della partitura.

Recensione
classica
Accademia Nazionale di Santa Cecilia Roma
George Bizet
05 Marzo 2005
In apertura di serata la Rappresentanza Sindacale dell'Accademia di Santa Cecilia ha annunciato fin dal prossimo concerto il blocco delle attività contro il decreto Asciutti sulle Fondazioni lirico-sinfoniche. Il lungo e caloroso applauso del pubblico ha dimostrato una solidarietà che probabilmente neppure i musicisti di coro e orchestra si aspettavano, tanto che si sono guardati l'un l'altro e spontaneamente si sono alzati in segno di ringraziamento verso l'enorme sala Santa Cecilia piena in ogni ordine di posti. La "Carmen" di Bizet diretta da Georges Prêtre non ha mancato infatti di attrarre il pubblico delle grandi occasioni. L'annunciata "mise en place" di Jean-Reynald Prêtre, il figlio del direttore, si è rivelata piuttosto semplice, fatta di gesti appena accennati, entrate e uscite dei personaggi, coadiuvata da un gioco di luci suggestivo ma non sempre impeccabile. Chi è risultato impeccabile, al di là delle aspettative vista l'età, è stato l'ottantunenne direttore francese: certo Prêtre ha dimostrato di conoscere intimamente il tessuto musicale della "Carmen", e oltre a valorizzarne gli aspetti edonistici e divertenti, ne ha sbalzato gli aspetti più drammaturgicamente tesi. La nervosa alternanza di tempi lenti e veloci, le accelerazioni inattese riportano l'opera alla sua dimensione tragica, mai rinunciando a elasticità e flessibilità ritmica, con una concertazione asciutta e fiammeggiante. Di notevole potenza l'impatto del finale, anche grazie alla separazione dal resto dell'orchestra di coro e parte degli ottoni, spostati sul fondo della platea per sancire i diversi piani sonori, e lì diretti da Roberto Gabbiani che aveva preparato molto bene il coro. Con l'eccezione di Gregg Baker, un Escamillo sottotono, buona la distribuzione delle parti principali: bene dunque la Carmen della Gertzeva, in particolare rilievo la Amsellem come Micaëla e Haddock, Don José. Oltre 10 minuti di applausi e impazzimento degli spettatori. Si nota infine il buon debutto in stagione del Coro delle voci bianche di Santa Cecilia.

Note: Luci: Guido Levi. Realizzazione luci: Fiammetta Baldiserri. Maestri collaboratori: Mirco Roverelli e Corradino Giovannini. Sopratitoli: Prescott

Interpreti: Carmen (ms), Julia Gertseva; Don José (t), Marcus Haddock; Micaëla (s), Norah Amsellem; Escamillo (br), Gregg Baker; Zuniga (b), Nicolas Test; Le Dancaïre (b), Camille Reno; Le Remendado (t), Georges Gautier; Moralès (br), Kevin Greenlaw; Frasquita (s), Carla Di Censo; Mercédès (ms), Eliseda Dumitru

Orchestra: Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Direttore: Georges Prêtre. Direttore assistente: Michael Damev. Mise en place: Jean-Reynald Prêtre

Coro: Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Coro del Laboratorio di Voci Bianche

Maestro Coro: Roberto Gabbiani. Maestro del Coro di Voci Bianche:  Pablo Miguel Assante di Cupillo

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