"Elisir d'amore" propone un Donizetti dallo spirito quasi rossiniano, leggero, vaporoso e, proprio per questo, particolarmente ostico. L'opera messa in scena ieri sera al Carlo Felice, quale penultimo titolo stagionale, ha avuto una buona accoglienza di pubblico con molti applausi finali, anche se non tutto è parso ancora sufficientemente collaudato. Roberto Rizzi Brignoli, bergamasco come l'autore, ha affrontato la partitura forse con qualche eccesso di troppo. Ha reso garbatamente gli slanci lirici, ha avuto momenti di apprezzabile cantabilità, ma ha calcato il suono nei concertati imprimendo qua e là vorticose accelerazioni che hanno compromesso l'articolazione delle frasi e creato squilibri ritmici.
Il cast ha avuto due ottimi protagonisti in Svetla Vassileva e in Aquiles Machado. Il giovane tenore ha suscitato immediate simpatie nel suo modo di porsi in scena; la voce è bella, capace di apprezzabili duttilità. Svetla Vassileva ha vestito con disinvoltura e agilità vocale i panni di Adina, favorevolmente impressionando soprattutto nella parte finale risolta con limpidi virtuosismi.
Il cast era completato da Gabriele Viviani (un buon Belcore), Ildebrando D'Arcangelo (autorevole Dulcamara) e Nicoletta Benelli (Giannetta). L'allestimento riprendeva la ormai storica ma sempre fresca scenografia di Lele Luzzati, contrassegnata dai coloriti alberi semoventi e soprattutto dal fantasioso carro di Dulcamara. Un'ambientazione favolistica nella quale si è mosso intelligentemente il regista Filippo Crivelli, autore di una rilettura garbata e funzionale.
Interpreti: Adina, Svetla Vassileva/Valeria Esposito; Nemorino, Aquiles Machado/Francesco Meli; Il Dottor Dulcamara, Ildebrando D'Arcangelo/Bruno Taddia; Belcore, Gabriele Viviani/Giorgio Caoduro; Giannetta, Serena Gamberoni
Nicoletta Benelli
Regia: Filippo Crivelli
Scene: Emanuele Luzzati
Costumi: Santuzza Calì
Orchestra: Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova
Direttore: Roberto Rizzi Brignoli