Brilla l'oro del Reno

Dopo 44 anni (interrotti dall'esecuzione concertistica diretta da Sinopoli nel 1999) è tornato all'Opera Das Rheingold in un'esecuzione interessante e innovativa, perfino esemplare in alcuni aspetti.

Recensione
classica
Teatro dell'Opera Roma
Richard Wagner
18 Ottobre 2005
Will Humburg ignora la tradizione e fa di testa sua. Non cerca il suono compatto e massiccio dell'orchestra di Bayreuth ma differenzia nettamente la tinta musicale e l'atmosfera espressiva delle diverse scene, con momenti di limpidezza e delicatezza quasi schubertiane alternati a effetti grandiosi e perfino rudi e per alcuni brevi istanti emergono anche gli ultimi residui dell'opera italiana. E grandi cambiamenti di tempo, con un'evidente preferenza per quelli veloci, sostituiscono l'incedere costante e maestoso dei grandi wagneriani storici con un andamento descrittivo ed episodico più che epico. Ne soffrono un po' alcuni momenti ma complessivamente è un'interpretazione intelligente e anche accattivante. Cast affidabile, proveniente in gran parte da Bayreuth e dai grandi teatri tedeschi. Senza nulla togliere a Ralf Lukas - Wotan solido, con appena qualche traccia di stanchezza alla fine - primeggiavano Christian Franz - Loge perfetto: ogni sua parola era da antologia - e Hartmut Welker - riciclatosi, ora che ha perso la voce tonitruante, in Alberich straordinario, che prende allo stomaco per la viscida mescolanza di umano e subumano. Il rilievo eccezionale di questi due personaggi, comici nel senso originario del termine, la dice lunga sulla direzione di Humburg. Dal generico "bene gli altri" bisogna tirar fuori almeno Hanna Schwarz (Erda), per la sua gloria passata, e anche Filippo Bettoschi (Donner) e Cesare Ruta (Froh), per il piacere di sentire due italiani farsi onore in Wagner. Pier'Alli ha completamente cambiato il suo Rheingold bolognese, ma l'idea di partenza è la stessa: pochi elementi scenici appena suggeriti e visti in lontananza e molte proiezioni. I disparati mezzi tecnici ora si fondono meglio che a Bologna, ma l'approccio fondamentalmente mistico e simbolico di Pier'Alli non si fonde con quello di Humburg. E la regia resta piuttosto elementare, in alcuni momenti (le figlie del Reno, i giganti, l'ascesa al Walhalla) anche un po' goffa.

Note: Nuovo all.

Interpreti: Ralf Lukas, Filippo Bettoschi, Cesare Ruta, Christian Franz, Hartmut Welker, Peter Keller, Johann Tilli, Phiilip Kang, Katja Lytting, Elisabete Matos, Hanna Schwarz, Rosa Ricciotti, Sonia Zaramella, Antonella Trevisan

Regia: Pier'Alli

Scene: Pier'Alli

Costumi: Pier'Alli

Orchestra: Orchestra del Teatro dell'Opera

Direttore: Will Humburg

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Bologna: il nuovo allestimento operistico dell’Orchestra Senzaspine ha debuttato al Teatro Duse

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo