Ballo in bianco e nero

E' ricco di scene ad effetto, drammaturgicamente molto efficaci, il " Ballo in maschera" di Verdi in scena da ieri sera al Teatro Regio di Torino in un allestimento, coprodotto con il Bellini di Catania e il Maggio Musicale Fiorentino, con la regia di Lorenzo Mariani, le scene di Maurizio Balò, i costumi di Maurizio Millenotti e le luci (molto belle) di Christian Pinaud. Niente settecento lezioso e in crinolina ma il "duro" bianco e nero da film degli Anni Trenta.

Recensione
classica
Teatro Regio Torino
Giuseppe Verdi
22 Giugno 2004
Dondola selvaggiamente la grande lampada grigia nell'"antro" di Ulrica, dondola e manda una luce sinistra su quel tavolo rotondo dove i vaticini sanno di sangue. E' ricco di scene ad effetto, drammaturgicamente molto efficaci, il "Ballo in maschera" di Verdi in scena al Teatro Regio di Torino in un allestimento, coprodotto con il Bellini di Catania e il Maggio Musicale Fiorentino, con la regia di Lorenzo Mariani, le scene di Maurizio Balò, i costumi di Maurizio Millenotti (il costumista di Mel Gibson per "La passione di Cristo" e "Amleto") e le luci (molto belle) di Christian Pinaud. Niente settecento lezioso e in crinolina ma il "duro" bianco e nero da film degli Anni Trenta: Riccardo in frack e sciarpa bianca, i congiurati in trench scuro e Borsalino, Amelia con veletta; ombre e luci per raccontare come una passione possa sconvolgere una vita. Riccardo è solo nei palazzi del potere, tra grandi cornici e porte gigantesche, Amelia vaga nell'orrido campo e lì, elegantissima e con tiara di diamanti sul capo, cade nel fango (un po' troppo moralisti, però, quei congiurati che arrivano per uccidere e, scoperto un adulterio, gettano il fango sulla povera fedifraga). Renato sconvolto dal tradimento distrugge il talamo nuziale e rovescia le sedie (che irrispettoso quell'Oscar a distendersi sul letto sfatto!), ucciderà Riccardo alla festa mascherata dove, per un gioco di contrasti gli ospiti lasciano gli abiti degli anni Trenta, si vestono da Settecento e ballano charleston e minuetti. A questa visione "dura", quasi spietata dell'opera, ben si adatta l'impetuosa direzione di Carlo Rizzi, Vincenzo La Scola è un Riccardo di classe (molto bella la ballata del primo atto) che però arriva un po' affaticato al finale, opaca la prova di Sylvie Valayre, poco a suo agio nella vocalità di Amelia, ottima l'Ulrica di Elisabetta Fiorillo e menzione d'onore per il Renato di Ivan Inverardi che ha sostituito l'indisposto Ambrogio Maestri.

Interpreti: La Scola, Inverardi, Valayre, Fiorillo, D'Annunzio Lombardi, Fabbian, Iori, Palmieri, Buhalla, Milano

Regia: Lorenzo Mariani

Scene: Maurizio Balò

Costumi: Maurizio Millenotti

Direttore: Carlo Rizzi

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