Il Ballo in concerto

Pappano e Santa Cecilia festeggiano il bicentenario

(foto Musacchio & Ianniello)
(foto Musacchio & Ianniello)
Recensione
classica
Accademia di Santa Cecilia Roma
08 Giugno 2013
Wagner regge benissimo l'esecuzione in forma di concerto, anzi quasi se ne avvantaggia, perché, nonostante le sue ambizioni d'opera d'arte totale, la drammaturgia è il suo punto debole. E Verdi? All'inizio il teatro ci manca ma bastano pochi minuti di "Ballo in mschera” e non ci si fa più caso, c'è tanta musica e tanta emozione da riempire ad abundantiam i sensi e il cuore, come in teatro, sebbene questo sia un ascolto più di testa, più analitico e più attento sia al dettaglio che alle grandi forme. Appare più schematica del solito la forma della prima parte - ancora quasi rossiniana: introduzione corale che ingloba la cavatina del tenore, poi cavatine di Renato e Oscar - ma Pappano ne fa un quadro musicale unitario, percorso da una leggerezza vorticosa, sotto cui pulsa l'ansia per il precipizio sul cui orlo si sta danzando. Poi il preludietto orchestrale all'antro della strega: eccolo quel mondo oscuro che emerge, squarcia il sipario con tre squassanti accordi e serpeggia cromatico nei bassi pesanti e bituminosi, mostro innominabile che spunterà altre volte nel corso dell'opera, come nella scena del sorteggio dei nomi. Pappano è onnivoro: arroventa al calor bianco le passioni romantiche e sfarfelleggia leggero come Oscar, esalta il ruolo dell'orchestra e deliba il piacere fisico della voce come ogni vero melomane. Cosa sarebbe l'Amelia della Monastyrska - bella voce, tecnica non impeccabile, espressività prossima a zero - se non l'affiancasse un'orchestra fremente? Del grande tenore italiano Meli ha tutti i pregi (e anche un pizzico d'autocompiacimento, ma è quel che il pubblico vuole dal tenore). Hvorostovsky, baritono di gran classe, e Zajick, strega allucinata, ti catturano appena aprono bocca. Oscar ideale la Giordano e impeccabile la coppia Zanellato-Cigni. Eccellenti l'orchestra e il coro, sempre ottimamente preparato da Ciro Visco.

Note: Esecuzione in forma di concerto

Interpreti: Francesco Meli (Riccardo), Dmitry Hvorostovsky (Renato), Liudmyla Monastyrska (Amelia), Dolora Zajick (Ulrica), Laura Giordano (Oscar), Riccardo Zanellato (Samuel), Carlo Cigni (Tom), Massimo Simeoli (Silvano), Carlo Napoletani (giudice), Maurizio Trementini (un servo di Amelia)

Orchestra: Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Direttore: Antonio Pappano

Coro: Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Maestro Coro: Ciro Visco

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Parigi: all'Opéra Bastille dirige Fournillier

classica

A Colonia il festeggiatissimo concerto dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, terza tappa della tournée in Germania e Repubblica Ceca

classica

Due sinfonie con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai