La Volpe arriva a Roma e parla italiano

Prima esecuzione a Roma dell'opera di Janacek, nella versione italiana di Fedele D'Amico

Recensione
classica
Accademia di Santa Cecilia Roma
Leos Janácek
14 Aprile 2011
La volpe ha nasino nero e grande chioma riccia e fulva: dunque non imitazione realistica con effetto pelouche ma gioco sottile sul parallelismo tra animali e umanità, in cui stanno il significato e la poesia dell'opera. In quel costume Damiana Mizzi si muove e canta così bene che si capisce come il Guardiacaccia resti affascinato da quell'animaletto tenero e selvaggio. Quell'omone semplice e bonaccione trova in Ivo Yordanov un interprete ideale. E così Pelodoro, la volpe maschio, in Carmen Romeu. E il bracconiere Harasta in Dario Ciotoli. E il Parroco in Simone Alberti. E il Maestro di scuola in Moises Marin Garcia, che prima era stato perfetto nei panni (per così dire) della Zanzara. Come voleva Janacek, molti animaletti sono affidati a voci bianche - bravissime in parti musicalmente non facili - e non ad adulti. Ma anche gli adulti sono qui molto giovani, tutti provenienti dall'Opera Studio di S. Cecilia: sono preparati benissimo e gli dà ulteriore sicurezza la bacchetta impeccabile di Marco Angius. In buca gli strumentisti dei corsi di perfezionamento di S. Cecilia suonano come ferrati professionisti: sono una ventina, perché si esegue la versione per orchestra da camera di Jonathan Dove, che rispetta totalmente i colori continuamente cangianti dell'originale, anzi - se si può dirlo - li valorizza meglio, rendendoli più lievi e iridescenti. Se quest'allestimento realizzato con mezzi ridotti non fa affatto rimpiangere quelli visti sui grandi palcoscenici, gran parte del merito è di Cesare Scarton, che coglie perfettamente lo sguardo puro e commosso ma ironico con cui il vecchio compositore osserva la natura, in una scenografia da libro illustrato, con la notte stellata e il sole e la pioggia e la neve e il bosco che cambia colori con l'eterno volgere delle stagioni.

Interpreti: Ivo Yordanov, Guardiacaccia; Julia Halfar, sua moglie; Moises Martin Garcia, Maestro di scuola e Zanzara; Simone Alberti, Parroco e Tasso; Dario Ciotoli, Harasta; Clemente Daliotti, Oste e Cane; Chiara Pieretti, Ostessa e Gallo; Damiana Mizzi, la Volpe astuta; Carmen Romeu, la Volpe; elementi del Coro di Voci Bianche dell'Accademia di Santa Cecilia

Regia: Cesare Scarton

Scene: Gennaro Vallifuoco

Costumi: Tiziana Cannavacciuolo

Coreografo: Patrizia Salvatori

Orchestra: Ensemble strumentale dei corsi di perfezionamento dell'Accademia di Santa Cecilia

Direttore: Marco Angius

Coro: Cantoria e Coro di Voci Bianche dell'Accademia di Santa Cecilia

Maestro Coro: Josè Maria Sciutto

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