Madrigali da ascoltare e vedere

A Romaeuropa Festival un gruppo belga mette in scena i madrigali di Monteverdi

Recensione
classica
Romaeuropa Festival Roma
24 Novembre 2010
Avendo in mano carte come questi madrigali, la partita è vinta in partenza. Per di più il Muziektheater Transparant e De Bijloke Music Centre di Gent se le giocano molto bene, quindi... Si potrebbe anche prendere la serata come un bel concerto di madrigali: i cantanti sono impeccabili per stile, musicalità e intonazione, gli strumentisti del gruppo B'rock sono altrettanto bravi, tutti seguono la prassi storicamente informata ma... ma ci sono la regia di Caroline Petrick e la consulenza musicale di Skip Sempé a rileggere Monteverdi liberamente, pur senza mai stravolgerlo. Il loro zampino si riconosce in alcuni strani montaggi o piuttosto accoppiamenti. Per esempio, del Lamento d'Arianna a voce sola e basso continuo si dà solo l'incipit, che sfocia quasi inavvretitamente - il collegamento è il ritorno ossessivo della parola morire - in Sì ch'io vorrei morire a cinque voci, con i cantanti che si rinserrano come a rendere visivamente l'idea che il gruppo polifonico è un unico corpo e un'unica anima. La continua varietà di soluzioni musicali ha riscontro nella varietà di argomenti: il desiderio, la perdita ma anche il potere (che si manifesta in un madrigale di sfrontata adulazione dell'imperatore Ferdinando III). Prevalgono ovviamente i madrigali erotici, in cui l'amore è spesso sofferenza e tormento ma talvolta anche puro edonismo, come Chiome d'oro, usato dalla regia come sottofondo mondano al chiacchiericcio di un party in onore di un scrittore à la page, che poi rilascia alcune dichiarazioni apparentemente futili, che però potrebbero anche essere pronunciate da Monteverdi stesso. Una regia che ha bisogno di poco - costumi neri, una tavola imbandita, due schermi luminosi - per proporre un viaggio nel mondo di uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi.

Note: Prodzione Muziektheater Transparant e De Bijloke Music Centre di Gent. Consulenza musicale Skip Sempé.

Interpreti: Cantanti: Francesca Lombardi, Marivi Blasco, Gunther Venveden, Stephan Van Dyck, Tore Denys, Toni Fajardo.

Regia: Caroline Petrick

Scene: Benoit Dugardyn

Costumi: Thijsje Strypens

Orchestra: Grusppo Strumentale B'rock

Direttore: Wim Maessele

Luci: Ace Mccarron

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

A Santa Cecilia la prima esecuzione italiana di questo brano del compositore USA, celebre in patria e quasi sconosciuto in Italia

classica

Dal Ravenna Festival prende il via la breve tournée italiana di Riccardo Muti con i  Wiener Philharmoniker