Quattro giorni in chiave di basso
FB Jazz conclude con successo la prima edizione

Recensione
jazz
Quattro giorni in chiave di basso. La prima edizione del Future Jazz Band, svoltasi dal 26 al 29 luglio a San Giovanni Teatino (CH), con concerti, jam session, contest, workshop, mostre fotografiche e presentazioni di libri e cd è stata incentrata sullo strumento dalle grandi corde.
Protagonisti della rassegna i Trem Azul, i Three Lower Colours di Marco Tamburini, il duo formato da Cristina Cameli e Tomaso Lama, il Mamo trio di Massimo Moriconi. Estremamente toccante è stato poi l’omaggio reso da Maurizio Rolli ad Angelo Canelli, giovane ed apprezzato pianista abruzzese scomparso prematuramente quattro anni fa.
Giulio Scarpato di Roma si è aggiudicato il contest per giovani bassisti, e come premio potrà volare a Clearwater in Florida per partecipare a un workshop organizzato dalla Players School of Music con Jeff Berlin.
La manifestazione si è conclusa con l’attesissimo concerto dell’Alain Caron Quartet, con Frank Gambale alla chitarra, Otmario Ruiz al pianoforte e Damien Schmitt alla batteria: la formazione era pressoché inedita, considerando che così composta si era esibita solo una volta a Los Angeles, eppure il feeling è stato quello dei più affiatati complessi, sfociando in un sound avvincente e in tecnicismi d’alta scuola.
L’augurio è che la manifestazione possa ripetersi e rinnovarsi, mantenendo sempre elevato il livello qualitativo della proposta musicale. Non tutte le rassegne seguono questo destino, ma FB Jazz ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per ribadire la propria professionalità organizzativa e lo spessore artistico di questa prima edizione.
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