Porpora piccolo lusso

Prima esecuzione moderna per il "Mitridate", un'opera di uno dei più grandi rappresentanti dell'opera seria, degno rivale di Haendel.

Recensione
classica
Arcadia in Musica - Festival Barocco Bibbiena
Nicolò Porpora
01 Dicembre 2005
Cosa c'è di più appropriato d'un festival barocco nella patria dei Galli di Bibiena e in un antico teatrino, riportato a forme barocche dopo essere stato deturpato per farne un cinematografo? Invece di disperdere le forze, ci si sta concentrando sulla riscoperta d'uno dei più grandi e misconosciuti compositori dell'opera seria, Nicola Porpora, dimostrando che i londinesi, preferendolo a Haendel, avevano forse esagerato ma non avevano preso lucciole per lanterne. L'anno scorso c'era stato un confronto diretto tra "Acis and Galatea" dell'uno e "Polifemo" dell'altro, quest'anno invece ci si è limitati a una sola opera, "Mitridate" di Porpora, che sarà ripresa anche a Venezia. Si sono mescolate la versione romana del 1730 e quella londinese del 1736, con una opinabile interpretazione delle regole filologiche moderne (ma anche all'epoca le opere venivano rimaneggiate ogni volta...) però ne è uscita ribadita la grande statura di Porpora, uno dei pochi a saper dare drammaticità anche alla statica opera seria. Forse "Mitridate" è inferiore a "Polifemo" ma osa perfino un finale tragico, con un intenso recitativo accompagnato del protagonista, che fa pensare alla seconda versione del Tancredi di Rossini. Interpreti molto giovani: alcuni (Sara Allegretta, Mario Cassi) già cantano con i più accreditati barocchisti, altri sono ancora poco esperti, ma tutti riescono a dare l'idea del canto barocco. Massimiliano Carraro dirige senza estro, ma ha qui a sua disposizione, effettivamente, un'orchestra di soli novi elementi, cioè meno della metà dei venti e più di un'orchestra londinese dei tempi di Porpora e Haendel. Massimo Gasparon dà ai personaggi pose statuarie e lussuosi costumi con strascichi e pennacchi, in una scena fissa che riesce a creare un grandioso palazzo porticato in pochi metri di palcoscenico: un barocco già visto e rivisto, ma elegante.

Interpreti: ANICIO ZORZI GIUSTINIANI, ALEXANDRA ZABALA, SARA ALLEGRETTA, MARIA LAURA MARTORANA, ERIKA PAGAN, MARIO CASSI

Regia: Massimo Gasparon

Scene: Massimo Gasparon

Costumi: Massimo Gasparon

Orchestra: Orchestra "LA OFFICINA DE LI AFFETTI"

Direttore: MASSIMILIANO CARRARO

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