Carlo Felice senza pace

Genova: contrasti tra i sindacati

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Quando pareva che ormai la lunga e drammatica vertenza del Carlo Felice si fosse risolta felicemente, si è improvvisamente riaperto il fronte sindacale e sono riesplose le polemiche. Tutto ieri nel corso di un pomeriggio movimentato. Alle 14,30 nella sede della Confindustria genovese i vertici del Teatro lirico (il sovrintendente Giovanni Pacor e il direttore di staff Renzo Fossati) e i rappresentanti sindacali SLC-CGIL, FISTel-CISL e UILCOM-UIL hanno firmato i documenti finali per avviare l'applicazione dei contratti di solidarietà. "Con l'accordo - si legge nel comunicato emesso dai sindacati - viene evitata la liquidazione coatta amministrativa e chiusa la procedura di mobilità. L'accordo prevede l'attivazione di un monitoraggio bimestrale con incontri tra i lavoratori e la Fondazione per modulare l'applicazione dei contratti di solidarietà". Viene ipotizzato l'avvio dei contratti dall'8 novembre: ai 286 dipendenti sarà destinato l'80 per cento dello stipendio con una riduzione dell'orario di lavoro al massimo del 40 per cento. I sindacati autonomi, però, da sempre contrari all'applicazione degli ammortizzatori sociali sono tornati alla carica. Con un duro comunicato hanno diffidato la Fondazione e i confederali "dall'avviare la procedura di attivazione dei contratti di solidarietà" e hanno preannunciato "di voler ricorrere in via d'urgenza alla magistratura per ottenere la dovuta tutela del Carlo Felice e della dotazione organica di tutto il suo personale artistico, tecnico ed amministrativo". Le polemiche, insomma, non sono ancora finite. E per il Carlo Felice le prospettive tornano nere. (r.i.)

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