Ancora qui

Berio e i ragazzi di Torino, alla Rai

Recensione
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Certo che era un bel concerto, quello con l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e il giovane Dima Slobodeniouk direttore: brillanti. Ma la cosa più importante era in sala, all'Auditorium della Rai di Torino. Talia Pecker Berio era invitata al concerto di Rai Nuova Musica in cui si ricordavano i dieci dalla morte di Luciano Berio. Per il quarto anno consecutivo Michele Dall'Ongaro e Casare Mazzonis avevano aperto il foyer a Xplosiva, per mescolare musiche e pubblici diversi del contemporaneo... dj set di Sergio Riccardone prima, e poi, da tremare i polsi, Vaghe Stelle (al secolo Daniele Mana) che nell'intervallo si mangiava nel suo mixer elettronico "Eindrücke" e "Requies" di Berio sentiti nella prima parte della sera. In platea, almeno 50 ragazzi tra i 18 e i 25 anni che si aggiravano con un biglietto in mano a chiedere ai cinquantenni «dove sarebbe la Platea B?»; parvenus, sì, orecchie vergini di musica "contemporanea" ma curiosi di sentire quel grande maestro di suoni del Novecento, versatile, aperto, indipendente, internazionale, schietto che si chiamava Luciano Berio. Talia dice che sì, è contenta di aver aderito a questo progetto, contenta di vedere tanti giovani ascoltare "Sinfonia", che con i Neue Vocalsolisten ci è tornato come non lo ricordavamo più: un affresco caldo, voluttuoso, lacerante, intenso, passionale della musica più amata da Berio (e da noi), che dentro la sua mente portava l'alfa e l'omega dell'emozione di suoni, voci e strumenti. Ecco perché si sono mescolate teste grigie e bellezze curiose, ieri, nonostante crisi e tagli e tutto quanto, ancora qui.

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