Verdi e Beethoven nella nuova stagione del Teatro La Fenice

Inaugurazione con Don Carlos di Verdi il 24 novembre e molto Beethoven nella sinfonica prima del Fidelio che chiuderà l’anno beethoveniano nel 2020 

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Il Teatro La Fenice
Il Teatro La Fenice

Nessuna contestazione all’annuale conferenza stampa di presentazione del nuovo cartellone del Teatro La Fenice, anzi molto orgoglio esibito dal sovrintendente Fortunato Ortombina per una gestione virtuosa che consentirà di chiudere il bilancio in pareggio per l’ottavo anno consecutivo e soprattutto di continuare secondo le linee strategiche vincenti confermate anche per la nuova stagione. Una stagione che prevede 20 titoli fra nuovi allestimenti e riprese per un totale di poco più di 150 aperture di sipario d’opera, oltre a un programma di 13 appuntamenti sinfonici e numerose altre manifestazioni, in particolare dedicate a “audience development”. 

Inaugurazione il 24 novembre con il Don Carlos di Verdi nella versione in 4 atti in italiano con la direzione di Myung-Whun Chung, che aggiunge un altro Verdi agli altri 6 già diretti alla Fenice nelle scorse stagioni, e la regia di Robert Carsen, che riprende il suo allestimento per l’Opéra national di Rhin. Protagonisti saranno Piero Pretti, Maria Agresta e Alex Esposito, al debutto nel ruolo di Filippo II. Segue il 13 dicembre Pinocchio di Pierangelo Valtinoni, commissionato dalla Komische Oper di Berlino nel 2001 e grande successo internazionale, in un nuovo allestimento di Gianmaria Aliverta al Teatro Malibran con la direzione di Enrico Calesso. Dal 17 gennaio va in scena un insolito “double bill”: A Hand of Bridge (Una mano di bridge), operina leggera di 9 minuti di Samuel Barber su libretto di Giancarlo Menotti, precede Il castello di Barbablú di Bela Bartók nel nuovo allestimento di Fabio Ceresa con le scene di Massimo Checchetto e la direzione di Diego Matheuz. Un altro Verdi in arrivo dal 23 aprile: Luca Salsi sarà protagonista del Rigoletto diretto da Daniele Callegari presentato in una produzione dell’Opera Nazionale Olandese di Amsterdam firmata da Damiano Michieletto con scene di Paolo Fantin e i costumi di Agostino Cavalca. In parallelo al Teatro Malibran dal 30 aprile va in scena la terza puntata del ciclo vivaldiano con Farnace ancora una volta con la direzione di Diego Fasolis e con la regia di Christophe Gayral. Nel cast Carlo Vistoli, Sonia Prina, e Lucia Cirillo. Dopo il Faust di Charles Gounod diretto da Frédéric Chaslin nell’allestimento di Juan Anton Rechi coprodotto con il Comunale di Bologna, torna Rinaldo di Händel con la direzione dello specialista Andrea Marcon nello storico allestimento di Pier Luigi Pizzi, che il teatro veneziano intende festeggiare in occasione del 90° compleanno, con questa ripresa già vista al Teatro La Fenice nel 1989 con Marilyn Horne protagonista. Prima della pausa estiva il 26 giugno andrà in scena il Roberto Devereux di Donizetti in un allestimento coprodotto con Genova e Parma con la regia di Alfonso Antoniozzi, che a Venezia avrà la direzione di Riccardo Frizza e protagonisti Roberta Mantegna, Enea Scala e Alessandro Luongo. 

Continuano anche le collaborazioni con l’Accademia di Belle Arti di Venezia, che collaborerà all’allestimento di Prima la musica e poi le parole di Salieri e L’impresario teatrale di Mozart al Teatro Malibran dal 9 ottobre 2020 con la direzione di Federico Maria Sardelli e la regia di Italo Nunziata, e con il Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia, che con le proprie forze interne presenterà al Teatro Malibran La serva padrona di Pergolesi (13-15 febbraio) e la rarissima Engelberta di Tommaso Albinoni in prima assoluta in tempi moderni (26-28 marzo). Accanto aTraviata di Robert Carsen che compie 15 anni, L’elisir d’amoreCarmen (diretta per questa ripresa da Myung-Whun Chung), AidaIl barbiere di Siviglia e La cambiale di matrimonio, tutti titoli oramai solidamente in repertorio, a settembre 2020 tornerà anche Il trovatore con la regia di Lorenzo Mariani e la direzione di Daniele Callegari. Unico titolo in cartellone per la danza dal 5 febbraio: Duse con il Balletto di Stato di Amburgo in una coreografia di John Neumeier su musiche di Arvo Pärt e Benjamin Britten ispirata alla corrispondenza di un soldato reduce della prima guerra mondiale alla grande attrice. 

Molto Beethoven nel programma sinfonico che si apre il prossimo 12 ottobre con la Sinfonia n. 3 e la Fantasia corale in do minore dirette da Alpesh Chahuan con Andrea Lucchesini solista. Fra gli altri appuntamenti beethoveniani della stagione, la Sinfonia n. 1 con l’ouverture del Coriolano dirette da Federico Maria Sardelli (18 ottobre), la Sinfonia n. 9 diretta da Hartmut Haenchen (29 febbraio), i Concerti per pianoforte n. 3n. 5 con il solista e direttore Rudolf Buchbinder (7 marzo), e la Sinfonia n. 2 diretta da Ton Koopman (6 giugno). Inoltre, Myung-Whun Chung torna al Mahler della Sinfonia n. 9 (5 dicembre) e della Sinfonia n. 3 con solista Sara Mingardo (10 aprile) e a fine stagione alla guida della Staatskapelle di Dresda per Dvorák e Brahms (15 giugno). 

Fra ringraziamenti in primo luogo allo staff del teatro (“componente fondamentale per la strategie artistiche del teatro” nelle parole di Ortombina) e a sponsor vecchi e nuovi, anche un annuncio: nel rinnovato sito web, tornerà presto anche la Fenice webradio, che oltre alle registrazioni storiche del teatro veneziano, arricchirà l’offerta con dirette di eventi musicali dal teatro e trasmissioni autoprodotte. A fine conferenza il sovrintendente ha anche voluto regalare una anticipazione: il titolo di apertura della stagione 2020/21 sarà Fidelio di Beethoven con la direzione Myung-Whun Chung, ormai direttore musicale “ombra” della Fenice. 

 

 

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