Roma Sinfonietta in concerto
All’Università Roma2 un’eclettica e stimolante stagione concertistica firmata da Roma Sinfonietta
17 ottobre 2025 • 3 minuti di lettura
La nuova stagione di concerti organizzata dall’Associazione Roma Sinfonietta presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” s’inaugura il 22 ottobre con un omaggio a Dmitrij Šostakovič, a cinquant’anni dalla scomparsa. Il programma accosta due sue composizioni, entrambe in do minore, la tonalità tragica e “fatale” per eccellenza, eppure diversissime per carattere: sono la cupa e funerea Sinfonia op. 110a e il vivace e giocoso Concerto per pianoforte, tromba e archi op. 35. Protagonisti di questo primo appuntamento saranno la ventiduenne Costanza Principe, brillantissimo nuovo talento del pianoforte da seguire con attenzione, la tromba di Andrea Di Mario e l’Orchestra Roma Sinfonietta diretta da Gabriele Bonolis.
I concerti immediatamente successivi danno un’idea del vasto spettro di musiche proposte da questa serie di concerti, al cui centro resta comunque la “classica”. Sette giorni dopo l’inaugurazione sarà eseguito il Requiem di Fauré, la settimana seguente si farà un “viaggio nella canzone romana dal 1500 ai nostri giorni”, poi si ascolteranno le musiche da film di Ennio Morricone, che con Roma Sinfonietta ebbe uno stretto e pluridecennale rapporto artistico. Il quinto concerto sarà dedicato a tre mini-opere di autori moderni (Samuel Barber e Nino Rota) e contemporanei (Marcello Panni) dirette da Panni stesso. E si continua così per diciotto concerti, fino al 20 maggio.
Da sottolineare la scelta di puntare esclusivamente su interpreti italiani, con appena un paio di eccezioni per musicisti formatisi comunque in Italia. Non è per un malinteso - e comunque deleterio, sempre e ovunque, ma soprattutto in campo artistico - nazionalismo ma per la consapevolezza che tanti nostri musicisti giovani e meno giovani sono ingiustamente poco valorizzati dalle nostre istituzioni musicali, che magari si rivolgono ad autoproclamate star straniere, sostenute da un battage pubblicitario scientificamente organizzato.
Tra questi nostri ottimi musicisti citiamo a titolo d’esempio Giuseppe Andaloro, che appartiene all’empireo dei rari vincitori del prestigioso e ultra selettivo Concorso pianistico internazionale “Ferruccio Busoni”: presenterà un originale programma, che alterna diversi compositori della nostra epoca, alcuni assegnati al settore “classico” (Sollima, Kapustin, Gulda) ed altri al “leggero” (Queen, Pink Floyd, Emerson, Lake & Palmer), per dimostrare che si possono e devono superare i confini labili e arbitrari tra i generi musicali. Il violinista Vincenzo Bolognese suonerà l’integrale dei Capricci di Paganini, che non è un’impresa da poco: questa volta però non sarà una funambolica esibizione virtuosistica - quanto a questo Bolognese non ha problemi - ma la dimostrazione del valore musicale di questi ventiquattro brani, spesso trascurato.
Il Quartetto Guadagnini proseguirà la sua esecuzione integrale dei quindici Quartetti di Šostakovič. Inoltre, coinvolgendo svariati solisti e gruppi cameristici, si sono programmati capolavori cameristici raramente eseguiti a causa del loro organico inconsueto: tra questi i Quintetti per clarinetto e archi di Mozart e Brahms e i Sestetti per archi di Brahms e Čajkovskij.
Tutti i concerti si svolgeranno il mercoledì alle 18.00 nell’Auditorium “Ennio Morricone” della Macroarea di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Qui il programma completo e dettagliato.