Musica antica a Milano

A.M.A.M.I. dedica una rassegna alla Milano dei Visconti
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La viola organista
La viola organista

Lo scorso 21 marzo si è aperta la stagione 2019 di A.M.A.M.I. (Accademia di musica antica di Milano) dedicata alla Milano dei Visconti. Nel Cenacolo del Museo della Scienza e della Tecnologia (sala che ospiterà anche i prossimi quattro concerti di Milano) i Vesperae solemnes ecclesiae mediolanensis di Michel Angelo Grancini, affidati alla Nova Ars Cantandi, hanno avuto la loro prima esecuzione di epoca moderna. In seconda battuta il 28 marzo verrà proposto una sorta di viaggio in Italia dall'ensemble la Reverie con l'esecuzione di alcune composizioni del borgognone Guillaume Du Fay. Il 16 maggio la Capella de Ministrers diretta da Carles Magraner proporrà un omaggio al mondo di Lucrezia Borgia e sempre a maggio ci saranno altri due appuntamenti. Il 23 con Matteo da Perugia, primo Maestro di cappella del Duomo di Milano, che ben rappresenta il passaggio alla musica del Quattrocento borgognone. Concerto affidato a La fonte musica, diretta da Michele Pasotti. Il secondo avrà invece per titolo Che mangerà la sposa? Una fagiana grigia... con l'ensemble Micrologus e un programma di documenti musicali tra Quattrocento e Cinquecento ispirati ai richiami dei venditori ambulanti, alle ricette, ai canti carnascialeschi. In chiusura di stagione, il 12 giugno, una serata dedicata a Leonardo da Vinci, compositore e ideatore della Viola Organista, che sfrutta il meccanismo dell'archetto rotante della ghironda, ma ha le dimensioni di un clavicembalo e di archetti rotanti ne ha quattro, azionati dai pedali. La Viola Organista è stata recentemente costruita sui disegni di Leonardo, che si era limitato a immaginarla per poter ottenere un suono continuo come l'organo, ma con le vibrazioni di uno strumento ad arco. Il merito di questo "recupero" va al solista Slawomir Zubrzycki, che ne ha anche curato la manifattura. A questa curiosa rarità se ne aggiunge però un'altra, perché il concerto verrà eseguito a Villa Gallerani Melzi d'Eril a Carugate, dove abitava Cecilia Gallerani (ritratta da Leonardo come Dama dell'ermellino), amante di Ludovico il Moro.


 

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