La scomparsa di Seiji Ozawa

Il grande direttore è morto a Tokyo a 88 anni

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Seiji Ozawa (Foto Hilary Scott BSO)
Seiji Ozawa (Foto Hilary Scott BSO)

 

 

Il celebre direttore d'orchestra d’orchestra Seiji Ozawa è morto il 6 febbraio a Tokyo a causa di problemi cardiaci, secondo quanto riferito da un portavoce della Seiji Ozawa International Academy Switzerland. Aveva 88 anni.

Ozawa era nato nel 1935 a Shenyang, nel territorio della Cina continentale allora occupato dal Giappone. Si racconta che il padre, dentista di campagna, avesse trasportato un pianoforte per quasi 40 chilometri su un carro affinché il figlio potesse dedicarsi allo studio dello strumento. Ancora adolescente, in seguito ad un incidente a rugby Ozawa subì un danno alle dita di una mano e decise quindi di dedicarsi alla direzione d’orchestra. Vincitore del Concorso internazionale per direttori d'orchestra di Besançon in Francia, attirò l’attenzione di personalità del podio come Charles Munch, allora direttore della Boston Symphony Orchestra, che lo portò negli Stati Uniti e in seguito di Leonard Bernstein, che nel 1961 lo nominò suo assistente alla New York Philharmonic. Nel 1973 assunse la direzione musicale della Boston Symphony Orchestra, un incarico che mantenne per ben 29 anni fino al 2002, succedendo a personalità come Arthur Nikisch, Pierre Monteux, Serge Koussevitzky, Charles Munch e Erich Leinsdorf. L’incarico a un direttore asiatico segnò una svolta epocale per la Boston Symphony e più in generale per le orchestre occidentali. Ozawa ne fu cosciente come anche della responsabilità che portava nei confronti di altri direttori di origine asiatica che ne avrebbero seguito le orme: «Poiché sono una specie di pioniere, devo fare del mio meglio prima di morire, in modo che le persone più giovani di me pensino: “Oh, è possibile”. Penso sia possibile, spero sia possibile.»

All’incarico alla Boston Symphony, affiancò innumerevoli ospitalità nelle più prestigiose istituzioni musicali del pianeta, dedicando particolare attenzione al suo paese natale, dove nel 1984 fondò la Saito Kinen Orchestra e il Saito Kinen Music Festival sette anni dopo. Lasciata Boston nel 2002, seguì la direzione musicale dell’Opera di Stato di Vienna, succedendo a Claudio Abbado, dove rimase fino al 2010.

In Italia lo si ricorda in un concerto sinfonico al Teatro La Fenice alla testa dell’Orchestra del teatro nel 1970, e quindi al Teatro alla Scala, dove debuttò nel 1980 con una Tosca con Kabaivanska e Pavarotti seguita da La damnation de Faust con Samuel Ramey nel 1983 e quindi in diversi concerti e opere. Nel 2009 con La piccola volpe astuta di Janáček Seiji Ozawa fece il suo debutto al Maggio Musicale Fiorentino, dove tornò nel 2012 per dirigere Il castello del Duca Barbablù di Bartók.

Fisico minuto e chioma molto caratteristica, Seiji Ozawa aveva un gesto estremamente espressivo e movimenti danzanti quando saliva sul podio. Nel novembre 2022, in condizioni fisiche già molto precarie, Seiji Ozawa era tornato sul podio su sedia a rotelle per dirigere la “sua” Saito Kinen Orchestra nell’Ouverture dell’Egmont di Beethoven per una trasmissione dal vivo dalla Stazione Spaziale Internazionale per la prima volta nella storia. Uno sforzo estremo per lui, già molto malato, che voleva essere una testimonianza di fratellanza attraverso la musica per tutte le popolazioni del pianeta.

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In collaborazione con Accademia Nazionale di Santa Cecilia