Kurtág perde il suo angelo 

Scompare a 92 anni Márta inseparabile compagna del compositore ungherese 

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Gyorgy e Marta Kurtag (Foto Judit Marjai)
Gyorgy e Marta Kurtag (Foto Judit Marjai)

Márta Kurtág si è spenta a Budapest all’età di 92 anni. L’inseparable compagna di vita e di lavoro del novantaquattrenne compositore György Kurtág, Márta Kinsker era nata a Esztergom il 30 settembre 1927 da una famiglia israelita e si era avviata allo studio del pianoforte nella scuola di musica della propria città negli anni appena precedenti la seconda guerra mondiale. L’incontro con György Kurtág avvenne all’inizio dei suoi studi universitari e il matrimonio nel 1947. Docente di pianoforte al Conservatorio “Béla Bartók” di Budapest dal 1953 e dal 1972 docente presso l’Istituto di formazione per insegnanti all’Accademia di Musica della capitale ungherese, Márta Kurtág aveva subordinato o piuttosto legato a doppio filo la sua carriera di brillante concertista a quella del marito compositore, della cui musica era primo critico e consigliere e con cui si è esibita spessissimo in concerto in composizioni per pianoforte a quattro mani dello stesso Kurtág oltre che in celebri trascrizioni bachiane del marito. Più rare ma apprezzatissime le esibizioni da solista di Márta Kurtág, come la sua registrazione delle Variazioni Diabelli di Beethoven nel 2009. Un ruolo chiave lo aveva svolto nella composizione del primo lavoro per il teatro musicale del marito, Samuel Beckett. Fin de partie, andato in scena dopo una lunghissima gestazione e numerosi rinvii al Teatro alla Scala nel novembre 2017 con la direzione di Markus Stenz e la regia di Pierre Audi. 

 

Fra i numerosi messaggi di cordoglio di autorevoli esponenti del mondo musicale, particolarmente toccante quello del violinista ungherese András Keller, fondatore del Keller Quartet e allievo di György Kurtág: “da viva fu un autentico angelo, che si prendeva cura di tutti coloro che incontrava. Questo angelo ci insegnava a essere più umani, migliori e più veri. L’intera vita di questo angelo e l’intero suo percorso artistico si ritrova in ogni nota di György Kurtág. La vita di questa coppia era la loro arte, e la loro arte era la loro vita. Marta è l’angelo ispiratore della musica di Kurtág, colei che ha reso possibile a quest’arte di fiorire. Il suo inimitabile stile pianistico, semplice e sincero, resterà con noi eternamente. Questo angelo invisibile lo possiamo sentire e percepire nell’arte immortale di György e Márta Kurtág.” 

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