Kosky lascia ma resta alla Komische Oper 

Avvicendamento alla Komische Oper di Berlino: nel 2022 Barrie Kosky lascia la sovrintendenza ai collaboratori più stretti ma resta regista principale 

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Barrie Kosky
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Soluzione interna per la sovrintendenza della Komische Oper nel 2022. Nonostante i consensi raccolti dalla sua gestione, Barrie Kosky aveva ribadito in più occasioni l’indisponibilità a farsi carico della sovrintendenza oltre la scadenza del contratto nel 2022, l’anno in cui è in programma il trasloco dalla sala di Behrenstraße per profondi lavori di risanamento. La sovrindentenza verrà assunta ad interim dalla coppia di collaboratori più stretti di Kosky, Susanne Moser, attuale direttrice amministrativa, e Philipp Bröking, attuale direttore artistico. Entrambi alla Komische Oper dal 2005, i futuri co-sovrintendenti assicureranno la necessaria continuità artistica al teatro. 

«Dal 2003 ho diretto 25 produzioni alla Komische Oper e sono sovrintendente di questo meraviglioso teatro per quasi sette anni. Una vita artistica senza la gente alla Komische Oper Berlin sarebbe inimmaginabile per me. Dopo una lunga riflessione, ho deciso di tornare freelance a partire dal 2022» ha detto Barrie Kosky in conferenza stampa. «Sento però una grande responsabilità nei confronti della Komische Oper Berlin, che dovrà lasciare la propria “casa” nella Behrenstraße per cinque anni a causa della ristrutturazione. Sarà una fase impegnative e complessa. Negli ultimi anni ho lavorato con il mio team su un progetto entusiasmante per questi cinque anni, che dovrebbe gettare le basi per la continuazione e l'ulteriore sviluppo del successo degli anni scorsi». 

Barrie Kosky comunque non interromperà il rapporto con la Komische Oper, mantenendo l’incarico di regista principale: «in tale incarico, rimarrò associato artisticamente alla Komische Oper e metterò in scena un totale di dieci produzioni nei cinque anni di transizione. In tal modo manterremo quello stretto legame artistico tra me e il teatro, che per me è il miglior teatro lirico del mondo». 

 

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