Chigiana a 360  gradi

All'insegna del motto “Diverso: identità e contrasti", la lunga estate della Chigiana spazia da Josquin a Zappa e Battiato, all'insegna dell'autoproduzione di maestri e docenti.

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Il Logo della Chigiana 2021
Il Logo della Chigiana 2021

“Diverso: identità e contrasti” è il tema del festival internazionale dell'Accademia Chigiana di Siena per l'estate 2021. Il festival, sessanta eventi, molti dei quali nella chiesa di Sant'Agostino, è, salvo alcuni ospiti prestigiosi, quasi interamente autoprodotto da allievi e docenti, che realizzano per la Chigiana, afferma con orgoglio il direttore artistico della Chigiana, Nicola Sani, eventi unici che spesso associano ensemble chigiani diversi. Come il neonato Chigiana Keyboard Ensemble, che il 5 luglio parteciperà  al concerto inaugurale (vedi oltre) e l’8 luglio in Sant'Agostino proporrà tra l'altro Six Pianos di Steve Reich, presente come focus del festival con ben ventidue pezzi, e contornato nel programma generale da minimalisti classici, come Riley e Glass, e nuovi. O come il Chigiana Percussion Ensemble, che il 18 luglio di brani di Reich ne propone parecchi fra cui gli iconici Drumming e Clapping Music. Un'impostazione generale che produce incontri rigorosamente senesi e chigiani di grandi interpreti che sono anche docenti dei corsi,  per non dire degli allievi delle varie classi i cui saggi, peraltro, integrano robustamente di repertorio più classico, come qui è consuetudine, il cartellone generale.  Un aspetto orgogliosamente autoctono ma tutt'altro che autarchico, visto che ha portato anche al costituirsi di formazioni miste fra Chigiana e altre realtà, a cui peraltro si aggiungono collaborazioni, patti e reti – come Face, la rete europea di festival musicali di creazione, di cui la Chigiana è entrata ora a far parte -  di cui si dirà presentando il programma,  e che sembrano il frutto di un'attitudine a presidiare attentamente ciò che di nuovo c'è  in giro: compositori, interpreti, docenti di eccellenza, tendenze, realtà didattiche e produttive.  Impossibile dar conto di tutto, ma cercheremo almeno di render conto di alcune linee che si intrecciano in questa edizione, osservando che non resta traccia delle classiche Settimane con la concentrazione di capolavori dal barocco in su e grandi ospiti  in pochi giorni, a cui eravamo avvezzi fino a qualche anno fa, ma che la ricchezza distesa nel tempo e nello spazio di questa estate, per così dire, di aggiornamento alle musiche, tutte, da Josquin a Frank Zappa (per non dire di Battiato di cui il 4 agosto sarà eseguito L’Egitto prima delle sabbie, premio Stockhausen 1978), come la concepisce Sani, ha un altro e diverso richiamo.

I festival inizia il 5 luglio in Sant'Agostino alle 21,15 con l'Orchestra della Toscana diretta da Daniele Rustioni, più i due ensemble già citati, in un programma novecentesco che inaugura il focus speciale del festival su Steve Reich, di cui abbiamo già detto, con Music for ensemble and orchestra in prima italiana, fa il punto sul cinquantenario di Stravinskij con Pulcinella, la versione integrale per balletto,  con le giovani voci chigiane di Ornella De Luca, Pasquale Scircoli e Gianandrea Navacchia, e propone anche il concerto per clarinetto di Copland, solista Alessandro Carbonare. E’ un'edizione che si spera possa essere effettuata in presenza per la maggior parte, tornando quindi anche ai grandi eventi en plein air con grandi ospiti, fra cui spicca il ritorno dell'orchestra di Santa Cecilia il  16 luglio in piazza del Campo, con Antonio Pappano sul podio, musiche di Verdi, Beethoven, e, di Cajkovskij, il concerto per violino, solista il maestro chigiano Ilya Gringolts.  Altri filoni: “Compositrici del nostro tempo”, con numerose commissioni ad autrici di oggi, ma anche omaggi alle grandi come Sofia Gubaidulina, e poi un gruppo nutrito di compositori di tutti  i continenti e le età, composito parterre al centro di un altro fil rouge, “Da Mondi sonori differenti",  e citiamo almeno il sudafricano Onovwerosuoke che “ripenserà" il Babar di Poulenc il 14 al Teatro dei Rozzi. L'omaggio a Reich ha il suo culmine nell'imponente programma del 17 luglio che vede insieme il Contempoartensemble,  le formazioni chigiane già dette e i maghi del live electronics Vidolin, Bernardini e Scordato, per City Life e per Radio Rewrite, l'omaggio rechiano ai Radiohead,  ma anche per Armilia, una prima assoluta di Bruno Letort.

Teatro musicale classico,   e nuovo teatro da camera: Il n'est pas comme nous di Alessandro Solbiati, azione scenica con Mathilde Barthelemy soprano, voce recitante e regìa, è il 12 luglio ai Rozzi,  mentre l’opera lirica in senso stretto è rappresentata dal progetto Chigiana Opera Lab, nato nel 2020 e  affidato ai docenti di direzione e di canto Daniele Gatti e William Matteucci, che quest'anno si impernia su L'occasione fa il ladro di Rossini con la regìa di Lorenzo Mariani (al Teatro dei Rinnovati, il 6 agosto). Dalla collaborazione con Siena Jazz e con l’istituto Musicale Rinaldi nascono diverse proposte molto interessanti, fra cui il programma tra jazz e minimalismo proposto il 3 agosto in piazza Jacopo della Quercia sotto la guida di Tonino Battista. Il festival, con il progetto   Chigiana off the Wall – ma in realtà tali trasferte chigiane avvengono già da tempo - porta la musica in abbazie, basiliche, ville, castelli e altri luoghi della splendida provincia senese, e citiamo almeno l’omaggio a Josquin, affiancato peraltro da pagine di Riley, Part, Lang e Glass  all'eremo di San Leonardo presso Monteriggioni con il coro “Guido Chigi Saracini" il 13 luglio, e anche  l'omaggio a Bottesini nel secondo centenario della nascita, con Giuseppe Ettorre e Pierluigi Di Tella, contrabbasso e pianoforte, il 5 agosto a Sovicille.  Chigiana Radio Arte è attiva per tutto il festival, e ne trasmettedà li  eventi.  La storica rivista Chigiana ha ripreso le pubblicazioni dopo molti anni di sospensione ed è diretta ora da Susanna Pasticci: l'ultimo numero, appena uscito per i tipi della LIM, è intitolato Out of Nature e si interroga sulle grandi questioni della natura in attinenza con la musica.

Resta da dire del concerto finale il 1 settembre in Sant'Agostino con un Grand Tour Barocco (musiche di Galluppi, Haendel, Couperin, Forqueray, J.S. Bach) fra i cui protagonisti citiamo almeno il celebre controtenore Andreas Scholl e il gambista Vittoriin Ghielmi, direttore del dipartimento di musica antica del Mozarteum di Salisburgo. Il concerto, infatti, sigla una nuova e importante collaborazione con il Mozarteum nel campo della docenza e della formazione della musica antica. Per quanto riguarda i corsi dell'Accademia, quelli dell'anno scorso si sono in parte svolti a distanza su una specifica piattaforma ad alta definizione, riuscendo a realizzare tutti i corsi già messi in programma, mentre quest'anno si svolgeranno in presenza, ma senza rinunciare alla piattaforma in didattica a distanza in casi di necessità.

 

 

 

 

 

 

   

 

 

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