Busoni: ecco i finalisti 2011

Bolzano: conclusa la fase preliminare

News
classica
Sono terminate domenica 29 agosto le fasi preliminari del 58° Premio Busoni. La giuria internazionale presieduta da Gary Graffman (USA) e composta da Nicolas Hodges (Inghilterra), Roberto Cominati (Italia), Li Jian (Cina), Dajin Kim (Corea), Jiri Hlinka (Norvegia) e Boris Bloch (Germania) - che ha sostituito all'ultimo minuto Noel Flores (Austria) assente per problemi di salute - ha reso noti domenica i nomi dei 24 finalisti che nel 2011 si contenderanno il prestigioso Premio bolzanino, e che sono, in ordine alfabetico: Anna Bulkina, Cheung Jae Won, Chyung Han-Bin, Filipec Goran, Fu George, Gentet Maroussia, Gullotta Giuseppe, Han Sangil, Hong Ji Hwan, Hong Min Soo, Huang Miao, Kim Sae-Nal, Kolesnikov Pavel, Kramer Henry, Lee Yu Mi, Madrigal Marcos, Mazzamuto Alessandro, Moon Zheeyoung, Natalia Tkachenko, Pan Yixin, Park Esther, Park Sun-A, Tatiana Chernichka, Yunqing Zhou. Ieri i giovani candidati che hanno superato l'esame, tra gli oltre cento presentatisi al concorso, hanno avuto la possibilità di seguire una lezione con Nicolas Hodges sul repertorio contemporaneo, in vista della prova che li attenderà esattamente tra un anno. Domani, invece, torneranno a Bolzano i tre vincitori dell'edizione passata (Michail Lifits, Alexey Lebedev e Gesualdo Coggi) per un workshop con Alfred Brendel. Dal 1° al 5 settembre Brendel terrà ai tre giovani vincitori delle lezioni aperte al pubblico su alcune sonate di Beethoven, Schubert, Haydn e Liszt. Questa esperienza si concluderà la sera del 5 settembre con un concerto presso la storica sala del Conservatorio di Bolzano. (m.c.)

Se hai letto questa news, ti potrebbero interessare anche

classica

Nel 2025 un importante traguardo celebrato con una nuova veste grafica e un rinnovato slancio verso il futuro

classica

Dal 23 aprile arte e impegno civile si incontrano tra musica, immagini e storie di riscatto

In collaborazione con Lucca Classica

classica

Nel programma dell’edizione 2025 Rossini, Britten, Ravel e la Quattordicesima di Šostakóvič