Automi musicali in mostra

"Musicisti invisibili" al Museo della Scala

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Un flautista in velluto rosso tiene un usignolo in bilico su un dito, lo ascolta gorgheggiare poi accosta il suo strumento alla bocca e ne imita sequenza sonora. È uno dei tanti automates musicali in mostra al Museo della Scala fino al 28 ottobre, sotto il titolo "I musicisti invisibili". Ci sono scimmie strumentiste, un suonatore nero di banjo, un Pierrot seduto su una falce di luna che strimpella "Au claire de lune lune" sul madolino. Teatrini con orchestrine in azione sulle note di un organetto di Barberia e naturalmene vari pennuti canterini su rami, in gabbia, liberi di piroettare finché dura la carica. Il miglior suono, pieno, rotondo, lo dà una Scatola da musica a dischi metallici Regina datata 1896. Tutte queste meraviglie fanno parte della collezione della fondazione Atomatia Musica, con sede a Bruxelles, che ne possiede quasi trecento. Sono quindici anni che sguizaglia esperti per il mondo a caccia di automates, li compra e li mette in grado di funzionare. A testimonianza di una "tecne" che affonda le sue radici nella civiltà ellenistica.
Stefano Jacini

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