Alle Muse di  Ancona KammerOper festeggia i 100 anni di Franco Corelli

La stagione, ideata da Vincenzo De Vivo, è dedicata al tenore anconetano

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Il Teatro delle Muse
Il Teatro delle Muse

Il Teatro delle Muse “Franco Corelli” di Ancona celebra il tenore cui è intitolato, uno dei più importanti  del 1900, nato nel capoluogo marchigiano cento anni fa, dedicandogli una agile ma originale stagione lirica. Inizialmente pensata per il palcoscenico all’aperto della Mole Vanvitelliana, la stagione sarà invece ospitata all’interno del teatro, più idoneo sul piano acustico e più capiente per il pubblico. La formula è quella, molto apprezzata, ideata  lo scorso anno dal direttore artistico Vincenzo De Vivo, della KammerOper: opere che richiedano un cast poco numeroso, e che siano di breve respiro, in modo da ridurre i contatti tra gli stessi artisti e  la permanenza del pubblico nel luogo della rappresentazione, in ottemperanza alle normative anti-covid,  di impatto economico contenuto, ma allo stesso tempo di grande qualità ed interesse sia per la scelta dei titoli che degli interpreti.

 

     Come lo scorso anno, le opere proposte appaiono infatti  stuzzicanti  per gli amanti del teatro musicale perché offrono la possibilità di un approccio al repertorio meno noto e meno eseguito.  Il titolo proposto il 29 agosto (replica il 31) è Il giovedì grasso o Il nuovo Pouceaugnac, farsa in un atto di Gaetano Donizetti, libretto di Domenico Gilardoni, nella nuova revisione critica a cura di Giovanni Sparano e Alvise Zambon che tiene conto degli ultimi ritrovamenti, tra cui un’aria alternativa per il baritono e alcuni recitativi, eseguiti per la prima volta. Il direttore è Sebastiano Rolli,  la regia di Francesco Bellotto, scena e luci di Lucio Diana, costumi Stefania Cempini e Lucio Diana. Nel cast figurano artisti che frequentano con assiduità il repertorio belcantistico ed hanno grande dimestichezza con la comicità ottocentesca: Simone Alberghini in  Sigismondo – per la prima volta alle prese con un ruolo di buffo in napoletano, come nella tradizione delle farse donizettiane - Carolina Lippo in  Nina,  David Astorga in  Ernesto di Rousignac, Carmine Riccio in  Teodoro, Nutza Zakaidze in  Camilla, Chiara Notarnicola in Stefanina, Giorgi Manoshvili in Colonnello , Davide Bartolucci in  Cola. L’allestimento è una nuova produzione della Fondazione Teatro delle Muse.

 

    Ancora un Donizetti pochissimo conosciuto è quello proposto nella serata del 5 settembre (replica il 7) con la cantata Il Conte Ugolino, composta nel 1828 e dedicata al basso Luigi Lablache, sui versi danteschi del XXXIII canto dell’Inferno, ad Ancona presentata non nella versione originale per canto  e pianoforte ma, in prima esecuzione in epoca moderna, nell’orchestrazione ottocentesca di Marcello Pepe, a cura di Paola Magnanini. La Cantata, omaggio a Dante nell’anno a lui dedicato, sarà interpretata da Luca Dall’Amico,  accompagnato dall’Orchestra Rossini  (impegnata per tutta la stagione) diretta da Marco Guidarini.  Nella stessa serata, a seguire,  Gianni Schicchi di Puccini, su libretto di Giovacchino Forzano anch’esso ispirato ad un personaggio dantesco che appare tra i falsari nel canto XXX dell’Inferno, con la regia di Marco Baliani, scene e luci di Lucio Diana e costumi di Stefania Cempini e Lucio Diana:   protagonista ne sarà Angelo Veccia,  che ha debuttato nel ruolo alla Scala con Riccardo Chailly. Accanto a lui saranno Veronica Granatiero in Lauretta,  Mariangela Marini in Zita,  Pietro Adaini in Rinuccio, Luca Dall’Amico in  Simone, ed un gruppo di giovani interpreti, alcuni dei quali provengono dalle realtà formative della Regione.L’allestimento è una nuova produzione della Fondazione Teatro delle Muse.

 

    La stagione sarà introdotta il 25 agosto da un concerto, attesissimo,  di Juan Diego Flórez insieme al soprano Marina Monzò e al direttore Christopher Franklin, in un programma che include arie da opere di Donizetti, Gounod, Massenet e Puccini, che Corelli aveva in repertorio; un omaggio al grande tenore reso dalla sua città e dal teatro a lui intitolato.

 

 

 

 

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