Michel van der Aa, un disco di canzoni per il compositore

Time Falling è il primo disco di canzoni del compositore belga, interpretato dalla voce di Kate Miller-Heidke

Michel van der Aa  feat. Kate Miller-Heidke
Foto Jo Duck - Sarah Wijzenbeek
Disco
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Michel van der Aa feat. Kate Miller-Heidke
Time Falling
Disquiet media
2020

Anticipato dai singoli “I Think of Fire” e “The Aleph”, arriva Time Falling, il primo disco indie-pop del compositore olandese Michel van der Aa per l’etichetta Disquiet Media. Undici pezzi interpretati dalla straordinaria vocalità di Kate Miller-Heidke, la cui duttilità si è già fatta notare tanto dal pubblico del Metropolitan di New York, quanto dai milioni di telespettatori che l’hanno vista fluttuare nello spazio a suon di ammiccanti picchettati in rappresentanza dell’Australia durante l’ultima edizione dell’Eurovision Song Contest.

Con questo progetto Michel van der Aa, che ha scritto tutti i pezzi (due dei quali a quattro mani con la cantante) e ha curato tutti gli arrangiamenti, sconfina nel mondo della canzone trascinando inevitabilmente con sé tutta l’esperienza e il vocabolario musicale che contraddistinguono i suoi lavori sperimentali. Quell’iridescente combinazione tra composizione, suoni elettronici, voci applicate all’azione teatrale, il tutto scandito da tagli cinematografici di forte impatto: strumenti che il compositore padroneggia da gran virtuoso. Lo si avverte nei suoni sintetici di “I Think of Fire” e nel vorticoso dinamismo che trascina Kate Miller-Heidke nella dimensione psichedelica del video, o nel trattamento della voce in “Queen of the Night”, il singolo che accompagna l’uscita dell’album, e ancora nella collaborazione con il Netherlands Chamber Choir, pronto a tessere un madrigale quale suggestivo tappeto dove adagiare la melodia di “Identical Hands”, fino a concludere l’introspezione di “Mirrors at Night”.

A sonorità care al minimalismo risponde invece l’atmosfera di “The Aleph”. Qui Michel van der Aa sembra ricamare la sospensione di un istante il cui insieme offre un caleidoscopio di atteggiamenti, seppur molto diversi tra loro, tutti curati con la stessa attenzione e intensità al pari di pezzi unici. All’idea di infinito si allineano anche i testi, tratti dalla letteratura di Borges, Pessoa, García Lorca ed Emily Dickinson, secondo una pratica che ricorda l’adattamento di un testo poetico per un’opera da parte del compositore.

Sono dunque molti i punti di contatto tra Time Falling e il mondo sperimentale del suo autore e riportano direttamente ai tempi di Eight (2018-19), l’installazione 3D che ha sancito la collaborazione tra Michel van der Aa e Kate Miller-Heidke, dopo le prime esperienze con l’opera Sunken Garden (2013) e il ciclo di canti virtuali The Book of Sand (2015). Molto più affine al mondo del pop di quanto si immagini, parte di quella ricerca è maturata ora in questo bellissimo album, disponibile anche in vinile in edizione limitata.

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