Torna il Van Cliburn

Avviata il 2 giugno a Fort Worth in Texas la fase finale del XVI Concorso pianistico internazionale Van Cliburn: i vincitori saranno proclamati il 18 giugno | ARTICOLO IN COLLABORAZIONE CON CONCORSO PIANISTICO INTERNAZIONALE VAN CLIBURN

Bass Performance Hall Fort Worth
Bass Performance Hall Fort Worth
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Dopo lo slittamento di un anno a causa della pandemia, dal 2 al 18 giugno si terrà la tornata finale dell’edizione numero 16 del Concorso pianistico internazionale Van Cliburn a Fort Worth in Texas. «c’è modo migliore per uscire dalla pandemia globale che promuovere l’arte e le persone eccezionali che hanno dedicato le loro vite ad essa? – dice Jacques Marquis Presidente e amministratore delegato del Cliburn – a Fort Worth celebreremo come la musica e i legami che alimenta fra noi siano universalmente vitali per la nostra esperienza di esseri umani». Considerato uno dei più importanti concorsi internazionali per pianisti, ogni quattro anni il Van Cliburn ha lo scopo di condividere l’eccellenza della musica classica con il più ampio pubblico internazionale possibile e soprattutto di accompagnare i propri vincitori a lanciare e costruire una carriera di concertisti.

Jacques Marquis
Jacques Marquis

Risale al 1962 la prima edizione del concorso, fondato da un gruppo di volontari di Fort Worth per onorare il pianista Van Cliburn e la sua visione di una musica al servizio del pubblico e che abbattesse i confini, il Van Cliburn. Harvey Lavan Cliburn Jr., questo il vero nome del celebre pianista, era nato nel 1934 a Shreveport, Louisiana. Si dedica prestissimo allo studio del pianoforte sotto la guida della madre, Rildia Bee O'Bryan, formatasi con Arthur Friedheim, un allievo di Franz Liszt. Ha sei anni quando la famiglia si trasferisce a Kilgore, in Texas, per seguire il padre Harvey Lavan Sr., che lavora nell’industria petrolifera. A dodici anni vince il primo concorso pianistico e debutta con l’Orchestra Sinfonica di Houston. Nel 1951 viene ammesso alla Juilliard School di New York dove studia con Rosina Lhévinne soprattutto i grandi romantici russi. È lei che lo incoraggia a candidarsi al Concorso Čajkovskij. Nel frattempo, vince il Concorso internazionale Chopin presso la Fondazione Kosciuszko di New York nel 1952, quindi il Premio Leventritt e debutta alla Carnegie Hall nel 1954. È il 1958 quando a Mosca si tiene il primo Concorso internazionale Čajkovskij: siamo in piena guerra fredda e per le autorità sovietiche quel concorso deve stabilire la superiorità culturale sovietica dopo aver dimostrato al mondo quella in campo tecnologico con il lancio dello Sputnik. A sorpresa vince Van Cliburn, “il texano che ha conquistato la Russia” come scriverà la rivista Time. Si racconta che i giurati, timorosi, prima di proclamare vincitore un americano abbiano voluto sentire il parere addirittura del capo supremo Nikita Chruščëv, il quale rispose: «È il migliore? E allora premiatelo!» Proclamato vincitore, Van Cliburn torna in patria accolto con una trionfale parata a New York, in genere riservata agli eroi dell’esplorazione spaziali, di imprese militari o ai campioni dello sport.

Van Cliburn (Tchaikowski Competition, 1958)
Van Cliburn (Tchaikowski Competition, 1958)

Nei mesi scorsi una prima commissione selezionatrice internazionale, composta dai pianisti Roberto Plano, Michel Beroff, Jamie Parker, Lydia Artymiw e Dominique Morel, ha esaminato le 388 candidature, un vero record per il Van Cliburn, e segnalato 142 pianisti. Di questi, una giuria composta da Angela Cheng, Arnaldo Cohen, Christopher Elton, Alexander Kobrin e Anton Nel ha selezionato 72 candidati per le audizioni dal vivo tenute a Fort Worth nello scorso mede di marzo. Da questo gruppo sono stati scelti i 30 concorrenti fra i 18 e i 30 anni di età che si contenderanno l’ambito traguardo.

Se anche il mondo della musica non è stato risparmiato dalle tensioni provocate dal conflitto scatenato dai russi in Ucraina, il Van Cliburn ha preso da subito una linea molto chiara. Fra i 72 pianisti invitati a partecipare alle audizioni di marzo, 15 erano di origine russa e 8 di loro residenti a Mosca. Pur condannando fermamente la Russia per l’invasione “riprovevole e straziante” dell’Ucraina e esprimendosi contro ogni forma di tirannia, il Cliburn, fedele alla visione dell’ispiratore del concorso e al mandato di sostenere i giovani artisti, non ha voluto escludere i candidati russi dalla partecipazione al concorso spezzando i loro sogni, poiché essi “non sono funzionari del loro governo, né la loro partecipazione al Cliburn è sponsorizzata dallo Stato russo”. Una condanna che si ritrova nelle parole di Jacques Marquis: «Tutti i cuori del Cliburn sono con i valorosi ucraini che difendono coraggiosamente la loro patria dal regime russo. Ciò che sta accadendo è contrario a tutto ciò che l'umanità dovrebbe rappresentare. – e aggiunge – Il Cliburn deve e vuole rimanere fedele alla sua missione di istituzione culturale che sostiene gli artisti e si dedica al potere di questa forma d'arte di trascendere i confini. Non facciamo distinzioni tra artisti non politici in base alla loro nazionalità, al sesso o all'etnia. Siamo saldamente al fianco della comunità musicale di tutto il mondo nel suo impegno verso questi ideali».

Chu-Fang Huang, Van Cliburn International Piano Competition, 2005 (Bass Performance Hall in Fort Worth, Texas - foto Rodger Mallison - Van Cliburn Foundation)
Chu-Fang Huang, Van Cliburn International Piano Competition, 2005 (Bass Performance Hall in Fort Worth, Texas - foto Rodger Mallison - Van Cliburn Foundation)

Del resto, la storia del pianista Van Cliburn e della sua vittoria a Mosca al Concorso Čajkovskij durante la Guerra Fredda ha ispirato il mondo intero come testimonianza della trascendenza dell’arte, anche nei momenti di maggiore tensione tra due superpotenze. Un esempio che sembra essere ancora motivo di ispirazione, come confermano le parole di uno dei giovani candidati russi: «Spero che il grande impatto positivo che il Maestro Van Cliburn ha avuto sul corso della Guerra Fredda sia un ottimo esempio per tutti gli artisti», e un altro: «Prego che si dia alla musica la possibilità di essere l’ambasciatrice di pace e amore come è sempre stata».

Tutto è pronto alla Van Cliburn Concert Hall di Fort Worth dove a partire dal prossimo 2 giugno inizieranno la fase preliminare e i quarti di finale. Dei 30 concorrenti in corsa, la compagine più nutrita viene dalla Russia con 6 partecipanti, seguita dalla Cina con 5 partecipanti e quindi dalla Corea del Sud con 4 partecipanti. Il nostro paese è anche presente con 2 candidati: Francesco Granata e Federico Gad Crema. Entrambi ventitreenni, entrambi di Milano, entrambi laureati al Conservatorio della propria città natale nel 2016, entrambi già con importanti esperienze internazionali e prestigiosi riconoscimenti alle spalle nonostante la giovane età. Il primo ha proseguito gli studi con due laureati del Van Cliburn: Benedetto Lupo all’Accademia di Santa Cecilia e Roberto Plano alla Jacobs School of Music presso l’Indiana University. Il secondo si è specializzato al Colburn Conservatory of Music a Los Angeles e ha ottenuto un master al Conservatorio di Milano.

Bass Performance Hall_Fort Worth
Bass Performance Hall Fort Worth

Dei 30 giovani pianisti selezionati saranno 12 quelli ammessi alla semifinale dall’ 8 giugno e quindi solo 6 per la fase finale in programma alla Bass Performance Hall. Il gran finale è in programma il 18 giugno quando la giuria presieduta da Marin Alsop e formata da Jean-Efflam Bavouzet, Rico Gulda, Andreas Haefliger, Wu Han, Stephen Hough, Anne-Marie McDermott, Gabriela Montero, Orli Shaham e Lilya Zilberstein proclamerà i tre vincitori del concorso ufficiale e quelli dei premi speciali per una somma totale di 265 mila dollari, che sale a oltre 1 milione di dollari con gli ingaggi per i concerti.

«Invitiamo tutti i nostri amici a programmare fin da ora per raggiungerci a Fort Worth per vivere in prima persona questo evento così particolare. Cosa c'è di meglio?»: parola di Jacques Marquis.