PODCAST | Early Music Stories #112

La prima giornata della seconda edizione della rassegna I suoni del liuto di Spello

Eduardo Eguez (foto di Paolo Scarnecchia)
Eduardo Eguez (foto di Paolo Scarnecchia)
Articolo
classica

Nel primo fine settimana di aprile, nel Centro studi europeo di musica medievale “Adolfo Broegg” di Spello, si sono incontrati numerosi musicisti per partecipare alla seconda edizione della rassegna I suoni del liuto. La manifestazione è la più giovane tra quelle organizzate da questo centro che porta il nome di uno dei fondatori dell’ensemble Micrologus, scomparso prematuramente nel 2006, e che ha sede nella piccola Chiesa di Santa Maria della Consolazione di Prato, nel centro della cittadina umbra. Al suo interno è esposta permanentemente la collezione di strumenti musicali appartenuti al musicista, ma nei tre giorni della rassegna sono comparsi altri liuti di diverse taglie, copie di strumenti storici, messi in mostra per testimoniare la cura e la passione con la quale ci si dedica alla costruzione e alla pratica musicale di quello che è stato il simbolo sonoro e organologico dell’Umanesimo.

Il programma intenso della rassegna, che comprendeva concerti, conferenze, e seminari, ha riunito docenti e studenti di alto livello in una costante immersione totale nella quale hanno risuonato liuti di diversi periodi storici, dal Medioevo al Barocco, con uno scambio continuo di esperienze e competenze.

Una traccia di questa vera e propria pacifica invasione di liutisti che hanno reso per tre giorni Spello una cassa di risonanza dello strumento gentile, è presente nelle testimonianze registrate per questo podcast diviso in tre episodi, uno per ciascuna giornata, che riflette lo svolgimento degli eventi e l’avvicendamento dei protagonisti di questo incontro liutistico.

In questa prima parte si può ascoltare Patrizia Bovi, che racconta come è nata questa iniziativa presentandola sinteticamente, seguono il liuto e la vihuela di Eduardo Eguez che è stato il primo musicista a inaugurare con il suo concerto la rassegna, e infine Crawford Young presenta quello che ha definito un esperimento. Il suo concerto realizzato attraverso il dialogo tra il liuto e l’arpa tripla suonata da Katerina Ghannudi, è frutto di una ricerca storica delle fonti che documentato questa prassi, per noi inusuale, che è citata in alcuni importanti trattati ed è supportata anche da evidenze iconografiche.

 

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