Per Daniel Levy “La musica ci salva”

Intervista al pianista e didatta argentino in vista dell’avvio della nuova iniziativa di divulgazione musicale

Daniel Levy (foto Noah Shaye)
Daniel Levy (foto Noah Shaye)
Articolo
classica

Pianista, scrittore e educatore di origini argentine, Daniel Levy ha svolto un’intensa attività musicale e divulgativa, creando nel 1982 il Metodo Educativo dell’Eufonia. Nel corso del suo percorso professionale, Levy ha saputo riunire la sua attività concertistica con il ruolo di educatore e ricercatore, presentando seminari, workshop e corsi dedicati a sviluppare tecniche derivate dagli studi sugli effetti del suono e della musica nell’essere umano e sull’ambiente circostante.

Dall’intuizione e dalla sensibilità dello stesso Levy è nato l’Ascona Music Festival, manifestazione organizzata dall’Accademia Internazionale di Eufonia in collaborazione con Edelweiss Emission, proponendo diverse e variegate iniziative tra le quali differenti appuntamenti dedicati alla figura di Beethoven, finalizzati all’indagine e all’approfondimento del lascito del maestro di Bonn.

In questo quadro di attività, Daniel Levy sarà protagonista di un corso online titolato “La Musica ci salva”, il cui avvio è previsto significativamente per il prossimo 22 novembre – giorno dedicato alla musica nel quale si ricorda anche Santa Cecilia, patrona dell’arte dei suoni – sviluppandosi in quattro incontri interattivi, con esercizi e condivisioni di esperienze sul potere benefico esercitato dalla musica stessa.

Proprio in vista dell’avvio di questa nuova iniziativa abbiamo rivolto qualche domanda all’artista e didatta argentino.

Daniel Levy
Daniel Levy 

Come nasce e quali finalità ha questo nuovo corso titolato “La Musica ci salva”?

«L’iniziativa nasce dall’idea ed esperienza che la musica debba essere collocata nelle nostre coscienze e azioni, come qualcosa di diverso dallo spettacolo e dal palcoscenico da concerto ed essere riportata alla vita in senso spirituale, emozionale e fisico. Inoltre, nasce anche dalla convinzione che celebrare il Giorno della Musica e dopo proseguire con gli stessi cliché durante un altro anno, senza aver colto il valore esistenziale che gli stessi grandi compositori gli attribuivano, sia una vuota scadenza senza senso.

Il senso di questo seminario è quello di far sentire cosa c’è oltre l’udire la musica e come l’influsso della Musica classica possa intervenire nel cambiamento di noi stessi. In questo senso ci salva dall’illusione e dall’incoscienza o ignoranza».

Com’è articolato e a chi si rivolge questo percorso di quattro appuntamenti?

«Il corso si rivolge a tutti coloro che sono curiosi e che mai hanno avuto contato con la musica classica, agli amanti della musica e a chi sente che esiste qualcosa di piu’ ampio nel Suono di quanto ci hanno insegnato, spesso dimenticando quanto avevano dichiarato gli stessi creatori sul potere della musica per trasformare la vita ristretta.

È articolato con una modalità che va direttamente al nucleo del significato, come introduzione ad una nuova visione del ruolo del musicista e della musica in questo secolo che ha perso i valori principali, solo recuperabili attraverso l’Ascolto. Il pianoforte diviene un mezzo non solo per illustrare ma per poter comprendere facilmente qualcosa che ha in se mistero come ogni Arte».

Quali sono le caratteristiche principali di questi incontri?

«Le caratteristiche peculiari di questi appuntamenti partono dalla certezza che tutti noi possiamo comprendere le leggi dell’armonia e del sentimento. E che in principio abbiamo una sensibilità o intelligenza musicale che non dipende dall’insegnamento nei conservatori, ma dalla nostra stessa natura primordiale, dove tutto è vibrazione e musica, oltre la parola».

Come si inserisce questa offerta formativa nel quadro più ampio delle attività di Ascona Music Festival?

«È una caratteristica del nostro Festival e dell’Accademia di Eufonia che lo promuove, cercare di mettere il pubblico in sintonia con l’ispirazione profonda delle personalità geniali della Musica, non soltanto privilegiando le buone esecuzioni, ma educando a penetrare oltre la superficie, proponendo così di rinnovare la vita musicale senza limitarla ai concerti oppure al “glamour” intorno alle personalità degli artisti. In altre parole, non riducendo la portata di un dono che abbiamo ricevuto, che non viene riconosciuto nella nostra società e meno ancora nel mondo musicale e dell’insegnamento che si limita alla tecnica o doti degli strumentisti».

I quattro appuntamenti di “La Musica ci salva” si terranno a cadenza settimanale il 22, 29 novembre, 6 e 13 dicembre 2021 e saranno inoltre registrati e resi sempre disponibili.

Per informazioni ed iscrizioni: www.academyofeuphony.com, www.asconamusicfestival.com.

 

Se hai letto questo articolo, ti potrebbero interessare anche

classica

Sulle tracce del giovane Corelli

classica

Dal 10 aprile torna a Parma Traiettorie, la rassegna di musica moderna e contemporanea giunta alla sua 34a edizione

In collaborazione con Fondazione Prometeo
classica

Sua maestà l’organo della Chapelle Royale di Versailles